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Olio di oliva: spesso la provenienza non è leggibile

Olio di oliva: spesso la provenienza non è leggibile
Olio di oliva: spesso la provenienza non è leggibile

Olio di oliva: spesso la provenienza non è leggibile

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Redazione
In quattro bottiglie di olio extravergine su cinque in vendita in Italia è praticamente illeggibile la provenienza delle olive impiegate, nonostante sia obbligatorio indicarla per legge in etichetta dal primo luglio 2009, in base al Regolamento comunitario N. 82 del 6 marzo 2009. E’ quanto emerge da una indagine Coldiretti sulle bottiglie di extravergine ottenute da olive straniere in vendita nei supermercati.

Leggere le scritte “miscele di oli di oliva comunitari”, “miscele di oli di oliva non comunitari” o “miscele di oli di oliva comunitari e non comunitari” obbligatorie per legge nelle etichette dell’olio di oliva è praticamente un’impresa. La dicitura è riportata in caratteri molto piccoli posti dietro la bottiglia e, in molti casi, in una posizione sull’etichetta che la rende difficilmente visibile.

Inoltre spesso bottiglie con extravergine ottenuto da olive straniere sono vendute con marchi italiani e riportano con grande evidenza immagini, frasi o nomi che richiamano all’italianità fortemente ingannevoli.  Di fronte ad una situazione che è causa di danni per i consumatori e per i produttori italiani Coldiretti chiede di intervenire per rendere l’indicazione di origine piu’ visibile, con l’obbligo di indicarla nella etichetta anteriore delle bottiglia, con caratteri di un’altezza non inferiore a 1,5 centimetri ed in modo da assicurare un contrasto significativo tra i caratteri stampati e lo sfondo.
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