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Negli acquisti legati alla moda gli italiani prediligono marchi internazionali

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Negli acquisti legati alla moda gli italiani prediligono marchi internazionali

Negli acquisti legati alla moda gli italiani prediligono marchi internazionali

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Redazione

Il 37% della popolazione italiana sceglie marche globali quando si tratta di acquistare articoli di abbigliamento o calzature, solo il 25% predilige il “made in Italy” mentre il 38% è indifferente all’origine del brand.

Il dato emerge dalla Global Brand-Origin Survey realizzata da Nielsen su un campione di oltre 30.000 individui in 61 Paesi tra cui l’Italia.

Dalla ricerca emerge anche che l’orientamento degli italiani ai marchi internazionali è rilevabile nel mercato dell’automobile, dove il 58% sceglie brand globali (dato superiore a quello di Francia, al 31%, e Germania, al 28%, orientate verso marchi locali). I brand globali vengono preferiti anche negli acquisti di device elettronici, come cellulari, pc, televisori e macchine fotografiche. In questo caso la percentuale è del 63% degli intervistati, + 6 punti percentuali rispetto alla media in Europa.

Se si prende in esame il settore dei prodotti per la cura della casa e della persona, risulta che il marchio internazionale è ricercato nei seguenti acquisti: cosmetici (51%), deodoranti (48%), shampoo/balsamo (47%), dentifricio (47%), detersivi per lavatrice (45%), pannolini per bambini (44%), lamette e rasoi (44%), detergenti per mani e corpo (42%), detergenti multiuso per le pulizie della casa (42%). Su scala europea emerge che prevalgono gli acquirenti che si dichiarano neutrali nell’acquisto di prodotti per la cura della casa (46% UE vs 36% Italia) e per la cura della persona (41% UE vs 31% Italia).

Anche in merito al pet food il rapporto degli italiani con marchi locali o globali è eterogeneo: il 36% sceglie brand globali, il 35% brand locali mentre il restante 29% dichiara di non avere particolari inclinazioni. Quest’ultimo dato è significativamente inferiore a quello di altri Paesi europei, come Regno Unito (50%) Francia e Germania (entrambe al 47%).

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