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Mozzarella di bufala campana controcorrente: nel 2022 vendite +3,8%. Export +9%

Mozzarella di bufala campana controcorrente: nel 2022 vendite +3,8%. Export +9%
Mozzarella di bufala campana controcorrente: nel 2022 vendite +3,8%. Export +9%

Mozzarella di bufala campana controcorrente: nel 2022 vendite +3,8%. Export +9%

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Emanuele Scarci

di Emanuele Scarci

Produzione e vendite in crescita del 3,8% ed export che avanza del 9% a volume.

In un anno difficile come il 2022, la Mozzarella di bufala campana performa al meglio anche se l’aumento dei costi di produzione ha reso la filiera più povera. È questo lo stato di salute della filiera descritto dal primo Osservatorio economico realizzato dal Consorzio in partnership con UniCredit e Nomisma, presentato oggi a Milano nella Tree House di UniCredit.

La Mozzarella di Bufala Campana è il formaggio Dop che fa registrare la crescita di produzione più alta tra il 2016 e il 2022, mettendo a segno un aumento del 26%, a fronte di una crescita media del 10% della produzione certificata dei formaggi Dop. Il fatturato alla produzione della filiera ha raggiunto i 530 milioni di euro.

Secondo l’Osservatorio, 9 italiani su 10 hanno consumato mozzarella di bufala nell’ultimo anno, il 25% almeno una volta a settimana e il 20% è pronto a farlo anche a colazione.
Quali i canali della mozzarella Dop? Innanzitutto il 65% delle vendite è realizzato in Italia. Nel nostro paese prevale la Gdo con quasi il 39% delle vendite, a cui si aggiunge il Discount con poco più del 15% e il dettaglio tradizionale con l’11,5%. La vendita diretta in caseificio si ferma al 9% e l’e-commerce raccoglie solo lo 0,7%.
Nomisma ha tracciato anche l’identikit del consumatore tipo della bufala campana Dop: è maschio, appartiene alle Generazioni X (41-55 anni) e Millennials (26-40 anni), è un imprenditore con figli con buon titolo di studio e reddito elevato, abita in Centro Italia e conosce il valore aggiunto del marchio Dop.

Filiera meno ricca

Nel 2022 la filiera ha dovuto affrontare tre sfide: aumento dell’inflazione (+17% per formaggi e latticini), incremento dei costi di produzione e perdita del potere di acquisto del consumatore, che hanno condotto a un impoverimento della filiera. Anche per il 2023 in cima alle preoccupazioni del comparto c’è proprio il calo della redditività. “I numeri della mozzarella Dop, seppure incoraggianti, vanno letti in una congiuntura davvero complessa, che ci preoccupa anche in questo 2023 - ha sottolineato il presidente del Consorzio, Domenico Raimondo -. A prescindere dalle vendite, quest’anno dovremo recuperare i margini persi nel 2022”.

L’anno scorso le vendite di mozzarella Dop hanno resistito al balzo dei prezzi al dettaglio. Quest’anno potrebbe arrivare un taglio degli acquisti a un prodotto indubbiamente “premium” o uno shift sulla mozzarella vaccina più economica? Secondo Denis Pantini, responsabile agroalimentare di Nomisma, “Come emerso dalla survey sul consumatore, in uno scenario economico incerto, le famiglie italiane sono pronte a rendere più leggero il carrello della spesa, ma la Mozzarella di bufala campana figura in fondo alla lista dei cibi eventualmente da tagliare e lo farebbe solamente il 10% dei consumatori”.

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