Dalle elementari ai licei, passando per gli istituti professionali, l’educazione alimentare – con il suo corollario legato alla conoscenza del territorio, dell’agricoltura e dell’ambiente - entra nella scuola italiana di ogni ordine e grado. Nel 2021 infatti “Mo’ e la favola dell’olio”, il progetto promosso da Monini con l’obiettivo di contribuire a costruire un consumatore di domani più consapevole e attento, varca i cancelli delle scuole superiori.

L’iniziativa, partita ufficialmente a febbraio e giunta alla sua settima edizione, nasce nel 2014 e in una manciata di anni è cresciuta e maturata in dimensioni e obiettivi, raggiungendo in maniera capillare tutto il territorio nazionale. Inzialmente rivolta ai bimbi delle elementari, dallo scorso anno ha visto la partecipazione dei ragazzi delle scuole medie, mentre da oggi accoglie anche il complesso mondo degli adolescenti.

Target diversi ai quali è necessario parlare con linguaggi specifici e costruire strumenti didattici ed educativi capaci di coinvolgere e promuovere una partecipazione attiva. Così, mentre i bambini delle elementari e delle medie si avvicineranno al mondo dell’olio e della cultura alimentare grazie ad un videogioco, i ragazzi dei licei e degli istituti professionali (Agraria e Alberghiero) saranno coinvolti in Masterclass “professionalizzanti”, che vedranno la partecipazione di giovani chef e docenti universitari. Tutto il materiale didattico è ovviamente pensato e predisposto per funzionare anche “a distanza” e garantire continuità, grazie all’uso di webinar e video che potranno essere fruiti in qualunque momento dell’anno.

Del resto l’educazione è uno dei pilastri del Piano di sostenibilità che l’azienda ha presentato lo scorso anno in occasione del suo centeneraio: tra i principali impegni coivolgere entro il 2030 1 milione di ragazzi, appartenenti a 14 mila scuole tra Italia e - a seguire appena sarà possibile - Francia e Polonia, in progetti di educazione alimentare.

Un compito di cui l’Italia, patria della Dieta Mediterranea, ha un effettivo bisogno: circa il 30% dei nostri bambini, secondo recenti statistiche dell’Istituto Superiore della Sanità (Okkio alla Salute), è sovrappeso, dato che ci pone come uno dei Paesi fanalino di coda dell’Europa.