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Le previsioni di viaggio per l’estate 2020 di italiani.coop

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Le previsioni di viaggio per l’estate 2020 di italiani.coop

Le previsioni di viaggio per l’estate 2020 di italiani.coop

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Redazione

Come sarà l’estate 2020 appena partita? Lo racconta l’indagine “le vacanze post-covid degli italiani”, realizzata da italiani.

oop (il portale di indagine e approfondimento sulla vita quotidiana degli italiani) per Robintur Travel Group, che fotografa, per la quarta volta, i consumi turistici del Paese. La ricerca è stata realizzata a inizio giugno 2020 (1-5 giugno) su un campione* rappresentativo della popolazione italiana tra i 18 e i 65 anni di età, ed è stata presentata questa mattina in una conferenza stampa on line da Albino Russo, direttore generale Ancc-Coop (Ass. Nazionale Cooperative Consumatori), Stefano Dall’Ara, presidente Robintur Travel Group e Claudio Passuti, direttore generale Robintur Travel Group.

Il Covid tiene a casa oltre 10 milioni di italiani (sul totale della popolazione del nostro Paese) che avevano invece intenzione di partire – Dopo il trend di tre anni di crescita del numero degli italiani che prevedevano di andare in vacanza in estate, il 2020 segna la prima pesante battuta di arresto. Il Covid sottrae speranze agli italiani e solo il 70% prevede di concedersi una pausa nei prossimi mesi (era l’89% nel 2019 e sopra l’80 nei due anni precedenti e sarebbe stato l’87% quest’anno senza Covid).
Chi parte, pensa comunque a soggiorni più brevi rispetto al 2019 nel 39% dei casi, il 30% vorrebbe spendere circa il 20% in meno: il budget sarebbe stato oltre i 1.200 euro senza Covid, poco sopra i 1.000 con il Covid. Solo il 24% già pensa di ricorrere al tax credit, il contributo previsto dal Governo per incentivare gli italiani a tornare a viaggiare.


Il Covid si fa sentire se si calcola che di quel 30% di mancati vacanzieri, il 17% ha rinunciato proprio a causa della pandemia (con donne e over 56 che scelgono di non andare in viaggio con più frequenza). In cima alle motivazioni il caos e l’incertezza del momento: le regole poco chiare scoraggiano il 78% dei rinunciatari, la paura di ammalarsi il 77%, la necessità di risparmiare in previsione di periodi difficili il 77% e le difficoltà economiche già insorte proprio per il lockdown il 70%.

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