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Lavazza si ritira dalla Russia, De Cecco rimane e Barilla ferma i nuovi investimenti

Lavazza si ritira dalla Russia, De Cecco rimane e Barilla ferma i nuovi investimenti
Lavazza si ritira dalla Russia, De Cecco rimane e Barilla ferma i nuovi investimenti

Lavazza si ritira dalla Russia, De Cecco rimane e Barilla ferma i nuovi investimenti

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Emanuele Scarci

di Emanuele Scarci

Per le aziende italiane la campagna di Russia rischia di trasformarsi in una ritirata disastrosa.

L’invasione dell’Ucraina e le sanzioni commerciali disposte dai governi occidentali contro Mosca stanno generando problemi a chi ha investito, direttamente o indirettamente, nel Paese e potrebbero generar perdite rilevanti nel caso il conflitto si prolungasse ulteriormente.

Per esempio, solo per citarne qualcuna, la multinazionale del caffè Lavazza ha deciso di sospendere tutte le attività in Russia e, per causa di forza maggiore, ha fermato temporaneamente anche le attività distributive in Ucraina. Nel 2020 Lavazza aveva messo a segno in Russia una crescita del 30% nel canale retail e del 33% nel segmento del caffè tostato e macinato.

De Cecco, Russia in rosso

L’abruzzese De Cecco invece non ha comunicato cambiamenti sulle attività produttive dirette in Russia che sono rilevanti. Nel 2011 Il gruppo di Fara San Martino acquisì a Mosca gli impianti produttivi di pasta della holding russa Ekooffice con un investimento di circa 40 milioni, di cui 20 di debito della società rilevata. Passarono, con l’aiuto della Sace, sotto il controllo della De Cecco tre stabilimenti dislocati a Mosca, a Smolensk e a San Pietroburgo. Oltre a una società per la commercializzazione e la logistica che ha sede nella capitale russa. In oltre 10 anni, la filiale russa, che si chiama Extra M Ojsc e commercializza brand locali, non ha mai dato i risultati sperati e nel 2020, a fronte di ricavi per 25,5 milioni di euro, la perdita netta è stata di 1,7 milioni.

Barilla, stop investimenti

Anche Barilla dispone di impianti produttivi nella Federazione russa. Dopo l’invasione dell’Ucraina, Parma ha fermato i nuovi investimenti e le attività pubblicitarie in Russia, ma ha continuato a produrre pane e pasta.

La multinazionale controlla la società Barilla Rus Llc, di cui è azionista di minoranza il fondo sovrano russo Rdif Investment Management che, nel giugno 2020, ha rilevato titoli per 250 milioni di rubli, pari a 3,1 milioni di euro, e un’opzione put da esercitare nel 2029.

A Solnečnogorsk, 70 km a nord della capitale, Barilla Rus Llc controlla uno stabilimento di salse, pani, prodotti da forno e biscotti e due linee di pasta e una di American sandwich. In un contesto di forte crescita, nel 2020 Barilla Rus Llc ha avviato la costruzione di un nuovo stabilimento di pasta con annesso mulino nella “Special economic zone”, a Stupino, nel distretto di Mosca, per un investimento di 130 milioni di euro. Il programma è di ultimarlo all'inizio del 2023.



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