Il tutto si concretizza in un aumento, per lattina, di un centesimo, ma la cifra, anche se bassa, ha scatenato le ire degli industriali, guidati dalla multinazionale di Atlanta, che ha fatto notare di avere già abbattuto di oltre il 16% il tenore zuccherino dei propri prodotti. Ma Coke ha fatto anche di più, cancellando, o forse solo congelando, 17 milioni di investimenti stanziati per l'impianto di Pennes-Mirabeau, vicino a Marsiglia.
Quello che teme la casa americana è che si finisca per associare delle semplici bibite a prodotti che davvero fanno male, come alcol e tabacco. Del resto Usa e Canada stanno già progettando una tassa molto simile.
Secondo il locale Sindacato delle bevande rinfrescanti il 58% dei francesi è contrario al rincaro, come dimostra un sondaggio. Getta benzina sul fuoco anche la l'Associazione delle industrie alimentari che sottolinea che è ingiusto e infondato penalizzare beni la cui nocività non è affatto dimostrata da evidenze scientifiche.