La partnership Cibus e Tuttofood in sala travaglio. A Parma 3 mila espositori e mille nuovi prodotti
La partnership Cibus e Tuttofood in sala travaglio. A Parma 3 mila espositori e mille nuovi prodotti
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di Emanuele Scarci
La partnership fra Cibus e Tuttofood è in sala travaglio e l’evento non dovrebbe essere lontano: così il presidente di Federalimentare Ivano Vacondio alla presentazione di Cibus 2022, il salone internazionale dell’alimentazione organizzato da Fiere di Parma e Federalimentare che si svolgerà dal 3 al 6 maggio a Parma.
“Il parto si è allungato un po’ – ha aggiunto Vacondio – ma ora ci siamo. Come imprese abbiamo la necessità che gli eventi non si sovrappongano, ma non si tratta solo di aggiungere strutture ad altre strutture bensì di sommare esperienze e professionalità”. L’amministratore delegato di Fiere di Parma, Antonio Cellie, ha osservato che la partnership potrebbe essere siglata entro la fine del mandato di Vacondio, cioè entro l’anno corrente.
L’impossibilità di convivere tra le biennali Cibus (negli anni pari) e Tuttofood (negli anni dispari) è esplosa dopo la nascita di Cibus Connect, la manifestazione light di Parma negli anni dispari che di fatto anticipava e “stoppava” l’evento milanese Tuttofood. Peraltro Cibus Connect 2023 è già in calendario, arricchita di 4 eventi collaterali nei distretti delle eccellenze alimentari di Firenze, Napoli, Torino e Padova.
Lo scorso gennaio, i due quartieri hanno confermato gli approfondimenti in corso da parte del management e dei rispettivi advisor per configurare un’ipotesi di partnership tra Fiera Milano e Fiere di Parma. Secondo i bene informati, l’obiettivo è creare un grande evento dedicato alla filiera agroalimentare con un’operazione societaria che preveda l’entrata di Fiera Milano nell’azionariato di Fiere di Parma, attraverso il conferimento di Tuttofood in cambio di una quota azionaria della stessa Fiere di Parma. Oggi azionista di riferimento del quartiere parmense è Crédit Agricole con il 32,42%, seguita da Comune e Provincia di Parma ciascuno con il 19,58%.
Overbooking
Per Cibus 2022 gli organizzatori dichiarano oltre 3 mila espositori e si aspettano 50 mila operatori professionali italiani della distribuzione e della ristorazione. Previsto l’arrivo di 2 mila buyer, soprattutto da Europa e Stati Uniti. In vetrina ci saranno circa mille nuovi prodotti che le aziende alimentari stanno lanciando sui mercati. I prodotti più innovativi saranno esposti in fiera nell’area “Cibus Innovation Corner”, selezionati da una giuria di esperti.
Sul ruolo dell’industria alimentare italiana, Vacondio ha sottolineato che dopo i successi dell’export degli ultimi anni, l’industria alimentare ha conquistato un ruolo di riferimento rilevante anche politico, forse anche riferendosi al superattivismo istituzionale di Filiera Italia e Coldiretti. “Ho un rapporto straordinario con il ministro Patuanelli, ci sentiamo quotidianamente” ha sottolineato il presidente di Federalimentare. Infine, Vacondio ha detto che questo Cibus è il più importante degli ultimi 20 anni.
Ma senza i buyer russi, cinesi e orientali la scommessa di Cibus si gioca sulla presenza rilevante degli americani? “In realtà - ha risposto Cellie – il 90% dell’export di food italiano lo realizziamo fra Europa e Stati Uniti. Non ci saranno dunque buyer di Russia e Cina, dove pure il nostro export guadagnava quote, ma ci saranno i buyer di alcuni paesi orientali”.
L’agenda
Cibus 2022 sarà inaugurato da Stefano Patuanelli, ministro delle Politiche agricole e da Manlio Di Stefano, sottosegretario di Stato al ministero degli Esteri, nel convegno d’apertura “La responsabilità economica e sociale dell’agroalimentare italiano - Come continuare a garantire l’accesso al cibo e al lavoro durante e dopo le crisi, attraverso un nuovo modello di sviluppo sempre più sostenibile”.
Al convegno inaugurale seguiranno l’assemblea nazionale di Federalimentare e il convegno di Ice che illustrerà Il nuovo servizio basato sulla tecnologia Blockchain.
Le potenzialità dell’export saranno invece analizzate nel convegno “La dinamica delle private label a livello internazionale”, moderato da Cellie e con la partecipazione di Romolo De Camillis, retailer director di Nielsen IQ.
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