Il Parmigiano Reggiano fa squadra con gli altri formaggi dop contro il Nutri-Score
Il Parmigiano Reggiano fa squadra con gli altri formaggi dop contro il Nutri-Score
- Information
Un’etichetta mette a rischio il Parmigiano Reggiano e i formaggi simbolo del Made in Italy alimentare, già alle prese con la contrazione dei consumi e con l’emergenza materie prime per l’alimentazione animale innescata dal conflitto in Ucraina.
br>
Attraverso una campagna
social che mette al centro piatti iconici italiani in cui il formaggio è
ingrediente distintivo, Afidop– l’Associazione dei formaggi italiani dop con i
Consorzi di tutela dei formaggi a denominazione d’origine protetta motivano il
loro no al Nutri-Score alla presenza delle istituzioni.
Per Afidop, l’etichetta a semaforo, attribuendo un colore “sfavorevole” a prodotti come formaggi, ne disincentiva il consumo e dà informazioni limitate e fuorvianti ai consumatori. Con buona pace della Dieta Mediterranea (la migliore al mondo nel 2022 secondo l’US News & World Report in una classifica di 40 stili di vita alternativi e dal 2010 Patrimonio immateriale dell’umanità Unesco), che ha in questi alimenti un “ingrediente” fondante, da sempre.
È provato che il Nutri-Score disincentiva il consumo di alimenti raccomandati in una sana alimentazione e fondamentali in piatti iconici ed equilibrati se inseriti all’interno di un corretto stile di vita. Secondo un’indagine di Ipsos per l’Osservatorio Waste Watcher International, realizzata su un campione di 7 mila cittadini di Stati Uniti, Russia, Canada, Regno Unito, Germania, Spagna e Italia, per 3 consumatori su 4 le informazioni nutrizionali in etichetta possono influenzare significativamente le scelte nel carrello e 4 su 10 cambierebbero i consumi in ragione dei colori apposti sulle etichette.
In particolare, tutti i formaggi dop portabandiera dell’Italia nel mondo finiscono nel mirino del Nutri-Score: Parmigiano Reggiano, Asiago, Gorgonzola, Grana Padano, Mozzarella di Bufala Campana e Pecorino Romano, solo per citarne alcuni, classificati perlopiù con il colore arancione e la lettera D - in una scala colorata, da verde scuro a rosso, e con delle lettere, da A a E, per indicare quanto un alimento sarebbe sano o da evitare.
Se il Nutri-Score venisse approvato dall’Ue, a farne le spese non sarebbe solo il consumatore, ma anche il Sistema-Paese. Secondo il rapporto Ismea-Qualivita, quello dei formaggi dop/igp è un comparto strategico del made in Italy alimentare, con 55 prodotti caseari a denominazione e quasi 26mila operatori, che generano un valore di 4,2 miliardi di euro alla produzione, pari al 57% del comparto cibo dop igp. Un modello che rappresenta una tradizione millenaria che nessuno in Ue riesce ad uguagliare, una filiera che le decisioni di Bruxelles mettono a rischio… a 30 anni esatti dalla nascita delle dop e igp.
Ti è piaciuto l'articolo?
Iscriviti alla newsletter e non perderti gli altri aggiornamenti.