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Il Gruppo Fileni promuove l'economia circolare

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Il Gruppo Fileni promuove l'economia circolare

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Fabio Massi

Il 21 novembre scorso, negli spazi della Fondazione Catella, a Milano, il Gruppo Fileni ha dato vita a un confronto tra il mondo del retail e le nuove generazioni, dal titolo “Il Mondo che vorrei – Scegliere la sostenibilità e l’economia circolare”.

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I temi centrali dell’incontro sono stati l’economia circolare e la sostenibilità nella food industry e come questi siano affrontati nell’ambito della filiera produttiva, comprendendo anche l’offerta del sistema del retail, della ristorazione collettiva e dell’industria alimentare nell’ottica di scelte sempre più consapevoli dei consumatori. Per rispondere a questa domanda, il Gruppo Fileni ha raccontato la sostenibilità e la circolarità della propria filiera produttiva, promuovendo un confronto tra i responsabili della grande distribuzione organizzata e gli studenti dell’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo.

L’evento è stato introdotto da Carlo Petrini, fondatore di Slow Food e ha visto la partecipazione Massimo Fileni, Membro del Consiglio di Amministrazione Fileni, Roberta Fileni, Direttore Marketing di Fileni e Silvia Zucconi, Responsabile Market Intelligence di Nomisma.

Il confronto è poi proseguito con una tavola rotonda moderata da Paolo Marcesini - Direttore di Italia Circolare, il portale dedicato al made in Italy dell’economia circolare - durante la quale alcuni manager del mondo del retail, tra i quali Eleonora Graffione, Presidente di Coralis, Marco Marini, Direttore Generale Operations di Fileni, Giovanni Panzeri, Direttore MDD di Carrefour Italia, Renata Pascarelli, Direttore Qualità di Coop, Giorgio Santambrogio, Presidente di Adm (Associazione Distribuzione Moderna), Antonio Vaccari, Hse Esselunga, si sono confrontati con alcuni studenti dell’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo.

Al centro del confronto i temi legati allo spreco alimentare, la scelta di packaging di prodotto realmente sostenibili, l’equilibrio tra costo e convenienza del biologico, in che modo il retail e la ristorazione collettiva possono essere driver di educazione alla sostenibilità per i consumatori e quando invece sono essi a dettarne tempi e temi. In particolare, è emerso l’atteggiamento molto positivo dei giovani nei confronti del biologico che supera anche i problemi legati a un prezzo maggiore e posizionamento dei prodotti a scaffale che non sempre premiano la qualità sostenibile dell’offerta. Si è discusso inoltre sul ruolo della Distribuzione Moderna nell’educazione del consumatore e nella valorizzazione dei prodotti biologici e sostenibili e degli importanti investimenti delle Aziende produttrici lungo tutta la filiera.




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