di Emanuele Scarci
Il franchising ha sempre più peso nelle strategie di Coop Alleanza 3.
. Questa forma di accordo commerciale nel 2020 è andata consolidandosi con un trend di sviluppo superiore alle previsioni. “L’utilizzo del franchising - spiega la società - ha consentito di allargare la diffusione del prodotto a marchio Coop” che in Italia vale 3 miliardi per l’intero universo Coop.
La cooperativa sviluppa due formule di franchising: il master franchising, con aziende che gestiscono piccole catene, e il franchising classico che affilia il singolo gestore o un numero limitato di punti vendita in piccoli centri. Alla fine una strategia che limita i rischi (ma anche i margini) nelle aree problematiche e ricorda quella adottata da Carrefour che si propone di diventare il n. 1 in Italia.
Da AZ a Radenza
Attualmente Coop Alleanza 3.0 è impegnata in due contratti di master franchising: in Calabria con AZ che gestisce in rete diretta 8 ipermercati, 16 supermercati e 5 superstore, cui si aggiungono 9 sub affiliati; in Puglia e Basilicata con la Tatò Paride che può contare su una rete di 41 super a gestione diretta e 99 piccoli affiliati.
A questi accordi si aggiungono quelli in franchising classico, che riguardano 12 negozi tra cui i due ipermercati di Quarto ed Afragola in provincia di Napoli, precedentemente gestiti dalla controllata Distribuzione Centro Sud. Infine la scorsa primavera Coop Alleanza 3.0 ha ceduto al retailer bolognese Armonie 15 punti vendita ad insegna Coop in Emilia-Romagna, Veneto e Friuli-Venezia Giulia. Armonie ha garantito il rispetto dei contratti collettivi nazionali, degli standard Coop e un impatto zero sull’occupazione. In Sicilia Coop Alleanza 3.0 è in trattativa con il gruppo Radenza per la cessione in master franchising di 12 punti vendita.
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