Amazon e Global Optimism hanno annunciato che sono ormai più di 200 le aziende che hanno firmato il Climate Pledge. Gli 86 nuovi firmatari che aderiscono al Climate Pledge comprendono Procter & Gamble, HP, Salesforce, ASOS, Nespresso e le italiane Treedom, Logicompany3 (LC3) e Fileni. I firmatari del Pledge generano in totale un fatturato annuo di oltre 1,8 trilioni di dollari a livello mondiale, hanno più di 7 milioni di dipendenti e operano in 26 settori diversi in 21 Paesi. Si prevede che i firmatari attuali del Climate Pledge, raggiungendo zero emissioni nette di CO2 entro il 2040, ovvero dieci anni prima di quanto previsto dall’accordo di Parigi, riducano collettivamente di 1,98 miliardi di tonnellate di emissioni di CO2 entro il 2040 rispetto ai livelli base del 2020. Ciò equivale al 5,4% delle emissioni annuali totali nel mondo, il che dimostra l’impatto collettivo che il Climate Pledge sta avendo nell’affrontare il cambiamento climatico e nello stimolare ulteriori iniziative di contrasto alla crisi climatica.

I firmatari del Climate Pledge accettano di misurare e rendicontare periodicamente le proprie emissioni di gas serra; attuare strategie di decarbonizzazione in linea con l’Accordo di Parigi attraverso concreti cambiamenti aziendali e innovazioni, tra cui il miglioramento dell’efficienza, l’impiego di energie rinnovabili, la riduzione dei materiali e altre strategie di eliminazione delle emissioni di CO2; neutralizzare qualsiasi emissione residua adottando misure compensative aggiuntive, quantificabili, concrete, permanenti e con impatto sociale positivo, al fine di raggiungere zero emissioni nette annue di Co2 entro il 2040.

Molti dei nuovi firmatari del Pledge stanno già facendo progressi significativi verso la riduzione delle proprie emissioni di Co2. Dal 2010 Procter & Gamble ha ridotto del 52% le emissioni totali generate dalle sue attività in tutto il mondo. L’azienda ha inoltre incrementato del 97% l’acquisto di energia elettrica proveniente da fonti rinnovabili, e ha lavorato in partnership con i consumatori per fare in modo che possano condurre una vita sostenibile senza sforzi nelle loro case, mediante prodotti come Tide e Ariel, che hanno contribuito a ridurre le emissioni di CO2 di 15 milioni di tonnellate grazie al lavaggio dei capi con acqua fredda. Procter & Gamble ha annunciato di recente la propria ambizione di raggiungere zero emissioni nette nelle sue attività, nei trasporti e nella sua filiera, dalle materie prime al rivenditore, entro il 2040. Nespresso, nota per il suo know-how legato al caffè, dai chicchi alla capsula e infine alla tazza, sta annunciando una milestone importante nel suo percorso di iniziative legate al clima: ogni tazza di caffè Nespresso, includendo sia le macchine domestiche sia quelle professionali, raggiungerà la carbon neutrality entro il 2022. ASOS ha annunciato, nell’ambito della sua strategia Carbon 2020, di aver ridotto le proprie emissioni ogni anno dal 2015, conseguendo una riduzione complessiva del 30% nell’intero periodo, equivalente all’eliminazione di 110.000 tonnellate di emissioni di CO2. Nella prima parte di quest’anno, HP ha annunciato una serie di impegni audaci in relazione al clima, compreso l’obiettivo di raggiungere zero emissioni nette di CO2 e altri gas serra trasversalmente alla sua intera catena del valore entro il 2040, oltre a quello di dimezzarne la quantità totale entro il 2030 rispetto ai livelli del 2019. Inoltre, Salesforce si è presa recentemente nuovi impegni legati al clima che verranno integrati nei suoi contratti con gli attori della filiera per aiutare i suoi fornitori a ridurre le proprie emissioni di CO2.

Le aziende contribuiscono da tempo agli effetti del cambiamento climatico ma una profonda riduzione delle emissioni di gas serra potrebbe stabilizzare le temperature in aumento. È per questo che occorrono iniziative urgenti e ambiziose da parte delle aziende di tutto il mondo. I firmatari del Climate Pledge si trovano in una posizione senza eguali per poter essere all’altezza della sfida rappresentata dalla lotta al cambiamento climatico e per contribuire alla creazione dell’economia a basse emissioni di CO2 del futuro.