IKEA Life at Home Report 2020
IKEA Life at Home Report 2020
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Quest’anno la nostra vita è cambiata, in un modo che mai avremmo potuto immaginare.
Abbiamo dovuto passare molto tempo a casa, spesso lontano dagli amici e dai nostri affetti, rimettendo in discussione le nostre routine ormai consolidate. In tutto il mondo i confini tra famiglia, lavoro e vita sociale sono profondamente mutati.
In questo nuovo scenario, le persone hanno riscoperto pregi e difetti delle proprie abitazioni e come quest’ultime potevano soddisfare le esigenze più diverse, attribuendo un valore maggiore alle mura domestiche. In un mondo che si presentava improvvisamente “ostile”, le nostre case sono diventate un rifugio sicuro a cui abbiamo chiesto supporto per rispondere ai nostri bisogni. Per l’83% degli italiani la casa ha rappresentato infatti un vero e proprio “santuario”, un luogo dove sentirsi sicuri e protetti.
E’ quanto emerge dall’edizione 2020 del Life at Home Report, la più grande ricerca internazionale condotta da IKEA sulla vita in casa, che ha coinvolto 37 paesi e oltre 38.000 persone. Per la prima volta la ricerca è stata condotta in tre momenti dell’anno per fotografare al meglio il rapporto delle persone con la propria casa: una prima fase realizzata durante il lock down, un secondo approfondimento nella fase successiva e infine uno sguardo al futuro.
Per gli italiani è stato importante avere più tempo per stare con la propria famiglia (44%) ma anche ritagliarsi tempo per se stessi (44%), come a sottolineare l’esigenza di trovare la propria individualità anche all’interno di spazi condivisi.
Tra le attività che gli italiani hanno svolto con maggior piacere ci sono state la lettura per il 36% degli intervistati, cucinare per il 45% e stare a tavola con la famiglia per il 36%.
Tempo e spazio sono diventati più fluidi, adattandosi alle nuove esigenze del quotidiano, assumendo nuove forme e significati e ciò ha portato a ricercare e a ricreare all’interno della casa anche quegli ambienti ed esperienze che eravamo soliti vivere fuori dalle quattro mura. Il lavoro, in particolare, ha assunto una nuova rilevanza nella nostra vita in casa, portandoci a riconsiderare gli spazi anche in quest’ottica, al fine di rispondere all’esigenza di praticare smartworking in ambienti prima non concepiti per questo scopo. Inoltre, la natura è diventata un bisogno ancora più rilevante per il nostro benessere. Elementi questi che hanno portato a ridefinire le priorità per cui una casa è una buona casa: circa 1 italiano su 2 prenderebbe in considerazione di scegliere la propria casa anche lontano dal suo luogo di lavoro, a favore di un ambiente domestico migliore con, ad esempio più spazio, un giardino o un luogo all’aperto.
Per centinaia di anni, la casa è stata progettata intorno a specifiche funzioni: una stanza per dormire, una stanza per mangiare, e così via. La casa del futuro dovrà prevedere invece spazi multifunzionali e fluidi per rispondere alle esigenze dei loro abitanti e ad una nuova routine quotidiana.
La casa del futuro non si limiterà̀ a soddisfare bisogni materiali, ma dovrà̀ anche essere in grado di supportare il nostro benessere fisico e mentale. L'esterno e l'interno delle nostre case sarà così sempre più integrato, dando priorità all'impatto benefico della luce e della natura sul nostro equilibrio psicofisico. Le case del futuro diventeranno più verdi, con grandi finestre, giardini comuni, balconi e terrazzi.
La casa dovrà essere pensata come fonte di supporto alle esigenze quotidiane delle persone, in particolare di quelle più vulnerabili, garantendo un accesso più semplice ed immediato alla rete di servizi. Questo dilaterà il senso di casa anche agli immediati dintorni della nostra abitazione e alla comunità a noi più prossima.
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