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Ibba: Crai sempre più forte nel drug. In arrivo il piano industriale e un direttore generale

Ibba: Crai sempre più forte nel drug. In arrivo il piano industriale e un direttore generale
Ibba: Crai sempre più forte nel drug. In arrivo il piano industriale e un direttore generale

Ibba: Crai sempre più forte nel drug. In arrivo il piano industriale e un direttore generale

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Emanuele Scarci

di Emanuele Scarci

L’arrivo di Giangiacomo Ibba al vertice operativo di Crai Secom ha preceduto di un mese l’ingresso di due nuovi soci di peso, entrambi del cura casa/persona, sfilati a VéGé.

Si tratta dei Consorzi InProf (300 pdv) e Comipro (528 pdv) che, dal prossimo gennaio, entreranno a pieno titolo nel gruppo Crai.
La centrale di Milano 2 associa 1.800 pdv, per lo più di vicinato, e 1.600 pdv drugstore specializzati nella distribuzione di prodotti cura casa, cura persona e prodotti per animali.
Il nuovo Cda di Crai sta ultimando il piano industriale per il prossimo triennio ed è in corso la ricerca del direttore generale che dovrà realizzarlo. Di questi aspetti ne parliamo con il neo amministratore delegato Ibba che è presidente del gruppo commerciale sardo Abbi Holding.

Dopo gli annunci dei 2 nuovi soci, InProf e Comipro, dobbiamo attendere altri ingressi a breve?

La strategia del gruppo Crai è di rafforzare sempre di più la presenza nel mercato drugstore, diventando un polo di forte attrazione. Lavoriamo per rafforzarci e sono sicuro che, grazie alla qualità del lavoro che esprimiamo, ci saranno sicuramente altre opportunità nel prossimo futuro.

Il presidente di Comipro, Bagnasco, ha detto: “In Crai abbiamo trovato una centrale con una visione strategica del futuro allineata alla nostra”. Appunto, con il suo arrivo qual è la strategia nel drug e nel food?

E’ quella di contribuire a generare valore all’interno delle nostre organizzazioni fornendo non solo contratti di acquisto molto competitivi, ma anche di mettere a disposizione strumenti commerciali e marketing in grado di sostenere la crescita sia food che drug, facendo leva su un elemento differenziante e comune ad entrambi i mercati, ossia il negozio di prossimità. Quello che ci accomuna è il negozio e la chiara ambizione di aumentare la sua forza nel mercato.

Crai ha però perso da gennaio un socio importante in Sicilia come Radenza, passato sotto l’insegna Coop. A parte l’accordo con Sisa, come intendete confrontarvi nell’isola con giganti del calibro di Végé, Conad e Coop?

Lavorando con serietà, trasparenza e visione strategica del futuro sono sicuro che cresceremo, non importa di quanto. L’importante è avere un progetto, vederlo crescere e poter competere con gli altri.

Con l’inflazione nel carrello all’8,3%, come ha reagito il vostro cliente tipo e come ha cambiato gli acquisti?

In generale il mercato sia food che drug sta crescendo a valore ma è in leggera flessione a volume, ciò significa che il cliente sta cambiando il mix del suo carrello. I nostri soci, sia food che drug, sono molto preoccupati per la crescita dei prezzi e stanno investendo per non riversare tutti gli aumenti sulla clientela. La presenza di private label forti e di un ottimo lavoro negoziale con i fornitori grandi marche ci è di supporto.

La valutazione lusinghiera di Crai rilasciata dall’Osservatorio Mediobanca è a rischio in questi anni difficili?

Penso che andremo tutti incontro ad un lungo periodo di “acque agitate”, sicuramente per tutto il 2023. Questo comporta mantenere salda la guida e pianificare a medio-lungo periodo. Usciremo tutti dalla crisi, probabilmente alcuni indeboliti. Il mio intento è di costruire una Crai ancora più forte e con l’aiuto di tutte le persone del gruppo raggiungeremo i nostri obiettivi.

Avete cooptato il direttore generale di Crai Secom?

Nei prossimi mesi sarà sicuramente nominato un direttore generale che avrà il compito di mettere a terra il piano industriale del prossimo triennio che è in fase di elaborazione.

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