I prezzi delle carni pesano sulle vendite di salumi (-6,5%)
I prezzi delle carni pesano sulle vendite di salumi (-6,5%)
- Information
di Emanuele
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Prezzi dei salumi in tensione e domanda in caduta.
Nei primi 7 mesi dell’anno le vendite nella distribuzione moderna sono scivolate, secondo NielsenIQ, del 6,5% a volume rispetto all’analogo periodo del 2022. Nello stesso arco di tempo il prezzo medio al dettaglio si è impennato del 10%. Il detonatore sta nei prezzi delle cosce fresche suine Dop che in meno di due anni sono balzati del 50% e oggi si sono portati a 6,20 euro/Kg.
L’allevamento è stato colpito dalla peste suina africana e la carenza di
materia prima ha innescato l’ascesa dei prezzi. La peste suina africana ha
colpito l’Europa e l’Italia, in particolare la Lombardia, dove si allevano
circa 5 milioni di suini, la metà del totale nazionale. Ora per eradicare la
malattia, le autorità sanitarie potrebbero tagliare seriamente la produzione
nazionale.
“La situazione del mercato rimane critica - commenta Mario Cichetti, direttore
del Consorzio del Prosciutto di San Daniele - sia per quanto riguarda la
disponibilità di suini per le Dop, in calo del 5% circa su base annua (a causa
delle restrizioni imposte dalla peste suina africana e dagli effetti di
applicazione del nuovo disciplinare di produzione), che dei prezzi delle
materie prime (cosce e suini per Dop) che si mantengono sui massimi storici da
diversi mesi”.
Stop alla salatura
In Friuli, il rally delle
cosce fresche ha indotto il prosciuttificio di San Daniele Dok Dall’Ava a interrompere
la salatura per l’antieconomicità della gestione. Quale la situazione del San Daniele? “A
tutto settembre la produzione del Prosciutto di San Daniele è stata pressoché
stabile rispetto al 2022 - risponde Cichetti -. Infatti, nell’anno corrente
sono state salate 1.987.219 cosce, -0,3% sullo stesso periodo del 2022.
Tuttavia, per quanto riguarda gli andamenti della filiera e in particolare la
disponibilità dei suini per la Dop, ad agosto è continuato il trend negativo
delle macellazioni con 600.511 capi abbattuti, -8,7% su agosto 2022”.
Quando si
uscirà dal tunnel? “Anche sul medio-lungo termine - replica Cichetti - la situazione di mercato del Prosciutto di San Daniele resta abbastanza incerta a
causa degli alti costi delle materie prime, dell’andamento dei consumi e
dell’evoluzione della epidemia di peste suina africana in atto che rischia di
gravare ancora più pesantemente sulla filiera suinicola delle Dop, sulla
disponibilità di suini e sui costi di produzione. La principale difficoltà
attiene al difficile equilibrio tra i prezzi di vendita e il caro materie prime.
Si prevede che questa situazione rimarrà inalterata anche
nei prossimi mesi”.
Cotto al top
Secondo i dati Assica, l’associazione industriali della carne e dei salumi,
nel 2022 la produzione si è attestata a 1,14 milioni di tonnellate, in calo del
2,2%. In crescita dell’1,2% invece il valore, spinto dai costi di produzione:
8,52 miliardi di euro.
La struttura dei consumi in Italia vede al primo posto il prosciutto cotto,
con una quota del 27,8% del totale salumi, seguito dal prosciutto crudo al
22,1%, da mortadella/wurstel al 20,3%, dal salame all’8,5% e dalla bresaola al
2,4%. Chiudono gli altri salumi al 18,8%.
Il consumo apparente pro-capite è stato di 16,7 kg (-2,1%).
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