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I numeri della cosmetica: la pandemia condiziona, ma non ferma l’industria

I numeri della cosmetica: la pandemia condiziona, ma non ferma l’industria
I numeri della cosmetica: la pandemia condiziona, ma non ferma l’industria

I numeri della cosmetica: la pandemia condiziona, ma non ferma l’industria

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Redazione

A oltre un anno dallo scoppio della pandemia, i valori preconsuntivi sul 2020 dettagliati ne I numeri della cosmetica evidenziano come il mercato abbia subi­to importanti trasformazioni, legate non solo alle differenti restrizioni, ma anche all'attitudine da parte dei consumatori verso nuove modalità e abitudini di acquisto.

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Grazie alla propria naturale inclinazione all’anticiclicità e alla resilienza, il settore cosmetico ha retto molto meglio di altri comparti alle significative e inaspettate evoluzioni avvenute nel corso dell’ultimo anno.

I numeri chiave che descrivono il 2020 del settore cosmetico sono di segno negativo, seppur meno critici di quanto inizialmente ipotizzato: il fatturato globale ha toccato i 10,5 miliardi di euro (quasi -13% rispetto al 2019), in calo anche i valori del mercato interno (circa -10%) e delle esportazioni (-16,7%).

Ad eccezione dell’e-commerce (+42% rispetto al 2019), tutti i canali distributivi hanno subito delle contrazioni in confronto all’esercizio precedente; in alcuni casi, come nei canali professionali, condizionati dalle ripetute chiusure (acconciatura -28,5% ed estetica -30,5%), si è trattato di cali particolarmente consistenti.

I consumi di cosmetici hanno registrato un andamento negativo trasversale, ad eccezione delle famiglie di prodotto che hanno caratterizzato, e stanno contraddistinguendo, l’attraversamento della crisi da Covid-19: si tratta dei prodotti legati all’igiene corpo (+6,3%), alla cura dei capelli (+3,9%) e all’igiene orale (+1,4%).

Complici i condizionamenti nella socialità e nelle abitudini legate alla vita professionale e personale, i cali più importanti si sono riscontrati invece nella categoria della profumeria alcolica (-21,5%) e nelle diverse tipologie di make-up; particolarmente significative sono le performance negative di correttori guance, fard e terre (-28,7%), fondotinta e creme colorate (-29%) e rossetti e lucidalabbra (-35,8%).





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