Guai giudiziari per Calzedonia

Guai giudiziari per Calzedonia
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Dover pagare per aver lavorato: è successo a Tamara Casula. Come riportato dal Corriere della Sera, la 34enne originaria di Cagliari ma da sei anni a Bologna, ha lavorato in un negozio del gruppo Calzedonia e ora dovrà pagare undicimila euro.
Il contratto che ha firmato, di “associazione in partecipazione” prevede infatti che si guadagni se il datore di lavoro guadagna e che si perda in caso contrario. Un contratto “invisibile” che però in Italia riguarderebbe, secondo una stima non ufficiale circa 53mila persone.
Stando a quanto dichiarato da Tamara, Calzedonia avrebbe usato per mesi la non proprio esigua cifra della perdita accumulata come arma di ricatto per non farle fare vertenza. Attualmente la donna è in causa con l’azienda.
Il contratto che ha firmato, di “associazione in partecipazione” prevede infatti che si guadagni se il datore di lavoro guadagna e che si perda in caso contrario. Un contratto “invisibile” che però in Italia riguarderebbe, secondo una stima non ufficiale circa 53mila persone.
Stando a quanto dichiarato da Tamara, Calzedonia avrebbe usato per mesi la non proprio esigua cifra della perdita accumulata come arma di ricatto per non farle fare vertenza. Attualmente la donna è in causa con l’azienda.
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