Granarolo presenta due importanti novità di prodotto e di packaging : Yomo Natura, lo yogurt italiano in vasetto di carta, e Yomo Extra, yogurt ricco di proteine e senza grassi, in vasetto PET 100% riciclabile.

Le due nuove linee, già disponibili da fine aprile in tutte le principali insegne , si inseriscono nel piano di rilancio di Yomo, lo storico brand sinonimo dello yogurt italiano dal 1947, andando ad arricchire l’intera categoria e a impreziosire e innovare lo scaffale, con la volontà di allargare il target di riferimento e creare valore per il mercato dello yogurt nel suo complesso.

Yomo Natura è fatto con latte italiano, con ingredienti naturali selezionati e zucchero di canna e in una confezione di carta 100% riciclabile. La carta del vasetto e del cluster è certificata PEFC, utilizzando materia prima da foreste gestite in maniera sostenibile e da fonti controllate. Yomo Natura è disponibile in quattro varianti: bianco dolce con zucchero di canna, limone, pesca, fragole e more.

Anche Yomo Extra è fatto con latte italiano, ricco in proteine e senza grassi, extra cremoso, extra proteico, extra leggero, disponibile in quattro varianti di gusto: bianco naturale, vaniglia, pesca in pezzi e maracuja, mirtillo in pezzi.

Le due novità di packaging legate al mondo Yomo rappresentano un importante traguardo della R&D Packaging del Gruppo in fatto di materiali alternativi al PS con una propria filiera di riciclo, nello specifico la carta e il PET.

Molte sono le azioni concrete già attuate per ridurre l’impatto ambientale derivante dalle proprie confezioni, a partire dalla riduzione del peso degli imballaggi in plastica primari e secondari di latte e latticini, passando per l’utilizzo di materiali riciclati e il recupero di imballaggi di latte reso dal mercato, prima azienda in Italia ad occuparsene. Il solo recupero delle bottiglie in plastica rese dal mercato, prima destinate a termovalorizzatore o discarica, ha permesso nel 2019 di avviare 273 tonnellate di plastica a R-PET. L’obiettivo Granarolo è di risparmiare all’ambiente nel corso di tre anni 3787 t di CO2. Attualmente sono in corso sperimentazioni su materiali alternativi alla plastica, anche in sinergia con giovani start-up.