Ambiente e tecnologia sono due elementi che sempre più spesso si accompagnano all’abitare contemporaneo. Oggi si comincia a parlare di ecosostenibilità dell’arredamento ma i consumatori hanno idee ancora poco chiare, non conoscono le caratteristiche ecologiche specifiche che può avere un mobile e non sanno che peso dare alle certificazioni e alle garanzie di sostenibilità ambientale. La casa del consumatore sta invece diventando sempre più un contenitore di dotazioni tecnologiche che fanno risparmiare, semplificare, connettere, che intrattengono e aumentano la sicurezza e il benessere.

È quanto emerge dal nuovo capitolo dedicato al tema delle determinanti di acquisto della ricerca “Case da Re-inventare” che, curata dal Centro Studi di Cosmit/FederlegnoArredo, ha visto anche la partecipazione di importanti esperti del settore. La ricerca commissionata da Assarredo, Associazione di FederlegnoArredo che raggruppa le più importanti imprese italiane produttrici di mobili, imbottiti, cucine e sistemi per dormire come anche di complementi d’arredo, ha affidato la raccolta delle interviste ai consumatori su cui si basano le conclusioni dello studio a Gfk Eurisko. Sono state infatti effettuate 2.500 interviste quantitative ad altrettanti consumatori e 8 focus group qualitativi in quattro città italiane (Milano, Padova, Roma e Lecce).

La ricerca parte dal presupposto che non è ancora chiaro cosa, specificatamente riguardo agli arredi, i consumatori italiani considerino “ecologico” e quindi a cosa possano attribuire un valore scegliendo di pagare un prezzo più alto. Delle quattro caratteristiche prese in esame più strettamente riconducibili all’ambiente e riguardanti la provenienza sicura del legno, l’utilizzo di materiali riciclati e la riciclabilità, la produzione con basse emissioni di CO2 e il fatto che l’azienda produttrice sia ambientalmente responsabile è risultato che il 12% dei consumatori intervistati è disposto a pagare un 10% in più per almeno due di queste caratteristiche. Il potenziale di mercato risulta così ancora abbastanza contenuto, ma per il futuro sono auspicabili azioni e iniziative che attraverso un quadro di riferimento più chiaro e coerente in termini di certificazioni e di marketing ecologico di settore possa maggiormente alimentare nel consumatore una conoscenza specifica e aspettative tecnicamente corrette.