Federdistribuzione: serve coordinamento della filiera agroalimentare
Federdistribuzione: serve coordinamento della filiera agroalimentare
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“Siamo di fronte a un’occasione storica per indirizzare interventi mirati per la filiera agroalimentare”.
Così il Direttore Generale di Federdistribuzione, Massimo Viviani, ai margini della giornata di lavori degli Stati Generali. “Dobbiamo reagire al forte calo del reddito disponibile da parte delle famiglie con stimoli ai consumi attraverso misure incisive e di veloce attuazione, come il sostegno ai redditi più colpiti e la riduzione delle aliquote Iva”.
“La Distribuzione Moderna ha un ruolo chiave all’interno della filiera agroalimentare – prosegue Viviani - rappresenta il principale sbocco per la produzione nazionale e l’anello di congiunzione tra i consumatori e la filiera produttiva. Siamo così in grado di portare a tutti gli operatori le esigenze di qualità, sicurezza e convenienza, per indirizzare il processo produttivo, di trasformazione e di distribuzione verso la soddisfazione dei clienti. Il servizio offerto dalla distribuzione è riconosciuto da chi frequenta i nostri punti vendita, e non deve essere limitato da adempimenti amministrativi e normativi”.
L’85% dei prodotti che passano nei canali della GDO è espressione del Made in Italy. I fornitori della Marca del Distributore sono per oltre il 90% nazionali e l’80% di questi è composto da piccole e medie imprese. Una grande attenzione verso il territorio, che funge da vetrina per le eccellenze italiane.
“La collaborazione con le altre parti della filiera è costante – continua Viviani - ma per essere sempre più efficaci nella valorizzazione dei nostri prodotti è necessario introdurre più efficienza, favorendo, anche da parte delle istituzioni, un percorso di ampliamento delle dimensioni delle imprese agricole e un loro processo di accorpamento in consorzi o cooperative, riuscendo così ad assumere più massa critica per affrontare gli investimenti necessari e le sfide di un mercato che diventa sempre più competitivo. Importante sarà non attuare una politica di investimenti a pioggia ma orientare le risorse verso provvedimenti mirati, in grado di attivare percorsi di miglioramento e competitività”.
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