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Federdistribuzione: crescita dei consumi ancora incerta, no alla Reverse Charge
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Federdistribuzione: crescita dei consumi ancora incerta, no alla Reverse Charge
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I dati pubblicati oggi dall’Istat relativi al mese di febbraio 2015 mostrano un modestissimo aumento rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, con il totale delle vendite al dettaglio che indica un +0,1% ma una dinamica diversa tra prodotti alimentari (+0,5%) e non alimentari (-0,3%). Nei primi due mesi dell’anno si registra una crescita complessiva delle vendite pari al +0,7%, con il food a +1,4% e il non food a +0,2%.
“Siamo di fronte al terzo mese consecutivo di dinamica positiva delle vendite al dettaglio – dichiara Giovanni Cobolli Gigli, Presidente di Federdistribuzione – ma l’esiguità del dato di febbraio (+0,1%) ci fa capire quanto sia ancora fragile e incerta la crescita dei consumi. Una conferma di quanto occorra valutare con prudenza questi dati arriva dal trend tornato sotto zero per i prodotti non alimentari.
Il -0,3% di questo mese si innesca su una lunga serie storica di variazioni negative, interrotte solo dal dato di gennaio 2015 (+0,7%): segno che non si è ancora consolidato nei consumatori un atteggiamento di fiducia sul futuro che li possa portare ad affrontare con più regolarità e intensità anche acquisti più impegnativi. Positivo invece il fatto che si registra una leggera crescita delle vendite di prodotti alimentari, un fattore che può contribuire a dare stabilità all’ancora debole percorso di ripresa della domanda interna”. Per la GDO permane inoltre un ulteriore punto di preoccupazione: la reverse charge, un dispositivo che, se attuato, comporterebbe per il settore gravi problemi finanziari ed economici, oltre a significativi costi organizzativi” conclude il Presidente di Federdistribuzione.
“Siamo di fronte al terzo mese consecutivo di dinamica positiva delle vendite al dettaglio – dichiara Giovanni Cobolli Gigli, Presidente di Federdistribuzione – ma l’esiguità del dato di febbraio (+0,1%) ci fa capire quanto sia ancora fragile e incerta la crescita dei consumi. Una conferma di quanto occorra valutare con prudenza questi dati arriva dal trend tornato sotto zero per i prodotti non alimentari.
Il -0,3% di questo mese si innesca su una lunga serie storica di variazioni negative, interrotte solo dal dato di gennaio 2015 (+0,7%): segno che non si è ancora consolidato nei consumatori un atteggiamento di fiducia sul futuro che li possa portare ad affrontare con più regolarità e intensità anche acquisti più impegnativi. Positivo invece il fatto che si registra una leggera crescita delle vendite di prodotti alimentari, un fattore che può contribuire a dare stabilità all’ancora debole percorso di ripresa della domanda interna”. Per la GDO permane inoltre un ulteriore punto di preoccupazione: la reverse charge, un dispositivo che, se attuato, comporterebbe per il settore gravi problemi finanziari ed economici, oltre a significativi costi organizzativi” conclude il Presidente di Federdistribuzione.
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