Federauto: immatricolazioni auto a -6,3% a novembre
Federauto: immatricolazioni auto a -6,3% a novembre
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Anche novembre registra una frenata per il mercato italiano, dopo lo stop di ottobre (-7,4%) e settembre (-25,4%).
Secondo i dati diffusi dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, infatti, a novembre la flessione è stata del -6,3% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, con 146.991 immatricolazioni contro 156.886.
Il dato aggregato da inizio anno segna un calo del -3,5% rispetto al 2017, per un totale di 1.785.722 unità vendute, e una prospettiva di chiusura del mercato autovetture dell’anno corrente intorno a 1.910.000.
A novembre, con 21 giornate lavorative pari a quelle di novembre 2017, è cresciuto il canale dei privati per +4,97% (-3,3% nel cumulato da inizio anno), mentre sono cadute in modo consistente sia le immatricolazioni a società, segnando -24,8% (-8,3% negli undici mesi 2018) sia quelle del noleggio, con una flessione del -18,7% (+0,1% negli undici mesi 2018).
Relativamente alle motorizzazioni, si assiste alla continua e progressiva erosione del mercato del diesel, con una nuova diminuzione in termini di volume nel mese pari a -25% e del -11,8% nel periodo gennaio-novembre. In termini di rappresentatività, il diesel dall'inizio del 2018 ha perso 3,4 punti percentuali, attestandosi al 51,6% di quota di mercato. Le vetture a benzina, invece, crescono del +26,5%, insieme alle alimentazioni ibride (+18,1%) ed elettriche (+191,1%) ma in quest’ultimo caso bisogna rammentare che si tratta di un volume poco superiore alle 4.600 unità in undici mesi, con una quota di mercato appena dello 0,3%. In calo le auto nuove alimentate Gpl (-6,4%) e metano (-41%).
Adolfo De Stefani Cosentino, presidente di Federauto, ha dichiarato: «In questo contesto così delicato, si coniugano vari fattori connessi alla transizione verso le nuove tecnologie di alimentazione delle auto con i diffusi timori per una prossima recessione rispetto alla quale gioca un ruolo importante il confronto fra Governo e Istituzioni europee sulla legge di stabilità finanziaria 2019. A questo riguardo dobbiamo rimarcare l’assenza di misure in grado di accompagnare la transizione ad una nuova mobilità con un parco auto circolante costituito per oltre un terzo da autovetture con vecchi motori fino ad Euro 3, né tantomeno politiche di ausilio alla fiscalità di settore».
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