Uno dei principali rimedi per combattere il buco dell’ozono consiste nell’abbattere le emissioni di CO2 e proprio a favore della protezione del clima Dole ha avviato un progetto sfidante ed impegnativo che ha come obiettivo quello di arrivare, entro il 2030, ad azzerare le emissioni nette di CO2 in tutte le operazioni guidate dall’azienda, nelle farm, nei dipartimenti commerciali e nei trasporti. Riguardo quest’ultimo punto, l’impegno è ridurre del 30% le emissioni delle navi, tenendo conto che la modernizzazione della flotta di container ha già fatto registrare una maggiore efficienza con un calo delle emissioni di 244.000 t nel 2018 rispetto al 2004.

Dole da oltre 20 anni ha adottato l’agricoltura biologica, con impatti positivi generati sulle comunità locali, sulla biodiversità, sulla preservazione del suolo e sulla riduzione delle emissioni di gas a effetto serra. E si tratta di un metodo di coltivazione dal quale hanno tratto vantaggi anche molti aspetti delle pratiche agricole utilizzate dall’azienda nelle produzioni convenzionali. Incanalando la forza e la resilienza della natura, Dole ottiene alimenti nutrienti e di alta qualità, migliorando la propria impronta ecologica e facendo in modo che la sua frutta tropicale arrivi a destinazione più fresca e producendo fino all’8% in meno di CO2.