Divorzio tra Coop e Armonie. Dopo appena un anno, Alleanza 3.0 rescinde il contratto di affiliazione
Divorzio tra Coop e Armonie. Dopo appena un anno, Alleanza 3.0 rescinde il contratto di affiliazione
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di Emanuele Scarci
Coop Alleanza 3.
chiude il dossier Sicilia con il neo franchisee Radenza ma è costretta a riaprirlo in Nord Italia con l’affiliato Armonie. Nel gennaio del 2021 Armonie aveva acquistato 15 punti vendita a insegna Coop (che Alleanza 3.0 non riusciva a portare a break even) a insegna Coop fra Emilia-Romagna, Veneto e Friuli, ma nei giorni scorsi il gigante cooperativo ha rescisso il contratto di franchising. “Per gravi inadempienze contrattuali della società Armonie spa - recita il comunicato emesso -. Purtroppo, Armonie ha disatteso gli impegni assunti, non avendo pagato se non in minima parte e sempre con estremo ritardo quanto ci era dovuto per la fornitura delle merci e per altri servizi, non rispondendo ai ripetuti solleciti da noi effettuati”. A quel punto per la Cooperativa la risoluzione del contratto di franchising e l’escussione delle fideiussioni è stata l’unica strada “per tutelare sé stessa e gli oltre 2 milioni di soci. I negozi, quindi, non potranno più operare con l’insegna Affiliato Coop Alleanza 3.0”.
La reazione
Opposte le argomentazioni di Armonie che gestisce altri punti vendita con insegne Unes e U2. In un comunicato la società bolognese sostiene che le ragioni della rottura del contratto di franchising "sono da ricondurre, sin dall’avvio del rapporto di collaborazione, a situazioni altamente complicate ed enormi difficoltà nell’interlocuzione con Coop per la soluzione di problematiche". Inoltre sostiene di aver dovuto affrontare "spese straordinarie ed impreviste assenza di informazioni su acquisti, vendite e marginalità". E Armonie conclude, forse pensando alle aule giudiziarie, che intende difendere i propri diritti in ogni sede.
Coop Alleanza 3.0 è la maggiore delle cooperative. Nel 2020, le vendite a insegna Coop (somma tra rete diretta, partecipate della Gdo, Easycoop e franchising) hanno raggiunto i 5,12 miliardi (4,36 miliardi la gestione diretta) ma con una con una perdita consolidata di 132 milioni. L’Ebitda 2020 della gestione caratteristica è vicino al pareggio e nel 2021 potrebbe risultare positivo.
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