Di Marco combatte lo spreco alimentare
Di Marco combatte lo spreco alimentare
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Nel processo di produzione dell’originale Pinsa Romana - improntato all’artigianalità, al rispetto dei tempi lunghi di lievitazione e ad una stesura realizzata rigorosamente a mano dai maestri pinsaioli -, intervengono diverse fasi di controllo-qualità per fare in modo che il prodotto Pinsa servito nei luoghi di ristorazione risponda sempre alle specifiche di bontà, leggerezza e digeribilità della Pinsa Romana.
A queste caratteristiche si aggiungono anche
quelle riferite alla dimensione estetica e all’elegante forma allungata -
pronta da condire - che, proprio per il procedimento artigianale, talvolta può
presentare qualche fisiologico difetto.
Un lettore-ottico controlla, una per una, le migliaia di Pinse prodotte ogni giorno nei laboratori dell’azienda Di Marco a Guidonia Montecelio alle porte di Roma, scartando quelle che non rispondono agli standard di servizio, con il risultato che ogni ciclo di produzione presenta una quantità di prodotto con misure differenti dal capitolato di produzione e che non può essere confezionato e commercializzato come base pronta pur trattandosi di ottima Pinsa, realizzata a mano e con amore, con l’unico difetto di essere “fuori-forma” nella sua dimensione estetica.
Per non procedere ad uno smaltimento che, oltre a essere costoso contribuirebbe ad aumentare l’enorme spreco di cibo che caratterizza la nostra epoca, l’azienda ha deciso di fare una cospicua donazione alla rete Banco Alimentare, per portare sulle mense degli enti caritatevoli ottima Pinsa Romana, fragrante e pronta da condire come una base per pizza o focaccia, oppure come pane, per accompagnare i pasti grazie alla sua consistenza “ariosa”, profumata e priva di grassi, ideale per tutti i gusti.
“Smaltire Pinse buonissime solo perché fuori-forma non ci sembrava etico né coerente con la passione e l’amore che la mia famiglia e tutti quelli che lavorano con noi mettono in tutta la filiera. Abbiamo quindi pensato di donare a Banco Alimentare un centinaio di bancali di Pinse surgelate, pronte da condire e scaldare. Si tratta di circa 84 mila Pinse non commercializzabili nei canali tradizionali perché i rilevatori ottici le hanno scartate sebbene fresche e fragranti: l’idea di non sprecare ottimo cibo e di condividerlo con le persone più bisognose per noi ha un valore inestimabile”, ha commentato Alberto Di Marco, direttore commerciale dell’azienda di famiglia.
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