La sostenibilità basata su esperienze concrete e di successo: il Gruppo FRI-EL è stato protagonista, attraverso la case history H2ORTO, di Marca Fresh, il format espositivo di MarcabyBolognaFiere, novità di questa edizione 2020, tutto dedicato all’innovazione sostenibile nell’ortofrutta.

Il Direttore commerciale di FRI-EL Green House Alessio Orlandi ha raccontato l’esperienza di economia circolare applicata alla produzione di pomodori in serre ipertecnologiche.

Il Gruppo, uno dei produttori italiani di energia da fonti rinnovabili, era alla ricerca di un modo per non disperdere il calore generato dai propri impianti a biogas.

Attraverso FRI-EL Green House, il gruppo ha investito nella realizzazione, nella zona di Ostellato (FE), di serre ipertecnologiche per la produzione di pomodori, che vengono riscaldate con l’acqua calda prodotta dall’impianto a biogas adiacente. “Abbiamo così creato – spiega Alessio Orlandi - un sistema che ci consente di rendere produttivi i siti per 365 giorni l’anno. Attualmente siamo dotati di 12 ettari di serre e di 220 km di luci led che consentono la produzione invernale”.

“In questo modo, - completa Orlandi - recuperiamo energia preziosa e diamo contestualmente vita ad un ciclo virtuoso che fa bene all’ambiente e ai nostri pomodori”.

Il progetto è molto ambizioso: l’azienda intende infatti espandersi ed ampliare la gamma di prodotti.

I benefici della produzione idroponica riguardano sia l’ambiente che la salubrità del pomodoro acquistato dal consumatore finale.

Per quanto riguarda il primo aspetto, il modello di produzione impiegato permette di utilizzare molto meno terreno rispetto alle coltivazioni tradizionali in campo (un ettaro di serra idroponica produce lo stesso quantitativo di ortaggi che si otterrebbero in circa 10 ettari di coltivazioni tradizionali). Inoltre, a differenza di quanto avviene “in pieno campo”, questo tipo di produzione prevede impianti di irrigazione che assicurano alle piante il giusto quantitativo di acqua e che recuperano l’acqua piovana, evitando al massimo gli sprechi. Infine, il riscaldamento necessario per i mesi invernali è garantito dall’impianto a biogas, alimentato da sottoprodotti di origine agricola che, alla fine del loro impiego, vengono trasformati in concimi. “In sintesi – afferma Orlandi - risparmiamo il 70% di superficie, il 70% di acqua e utilizziamo un modello di produzione che sfrutta l’economia circolare”.