Cybersecurity: le previsioni per il 2023
Cybersecurity: le previsioni per il 2023
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Secondo gli ultimi dati Clusit, nel 2021 l’Italia occupava la quarta posizione a livello globale nella classifica delle nazioni più colpite da attacchi informatici.
Anche il 2022 si è confermato estremamente complesso in quanto sia l’aumento delle minacce sia il conflitto in territorio ucraino hanno contribuito a un peggioramento di tutte le questioni legate alla sicurezza.
Negli ultimi anni, la significativa trasformazione digitale degli ecosistemi aziendali ha portato a un’interconnessione sempre maggiore tra risorse fisiche e digitali. Nel 2023 questa situazione diventerà ancora più critica e per poter tenere il passo con la continua evoluzione delle sfide legate alla sicurezza sarà necessario per le aziende investire sempre di più in cybersecurity. Questo diventa ancora più complesso quando si parla di ambienti industriali, dove l’interruzione delle attività comporta ingenti danni sia dal punto di vista economico sia dal punto di vista sociale.
In questo scenario, soprattutto quando si parla del comparto industriale, nel corso del 2023 i responsabili della sicurezza si troveranno a dover ripensare nuovamente al proprio perimetro di rete e ad adottare misure di sicurezza adeguate ai nuovi rischi. In tal senso, Zero trust è un modello di sicurezza strategico che risponde alle nuove necessità di protezione, basato sulla convinzione che nulla, interno o esterno al perimetro aziendale, debba essere ritenuto automaticamente sicuro. Nel framework Zero Trust, infatti, l’identità svolge un ruolo fondamentale, in quanto le aziende devono garantire che solo gli utenti e i dispositivi autorizzati possano accedere alle applicazioni, ai sistemi di controllo e ai dati.
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