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Le cooperative rinnovano il contratto in extremis. Vincoli al franchising

Le cooperative rinnovano il contratto in extremis. Vincoli al franchising
Le cooperative rinnovano il contratto in extremis. Vincoli al franchising

Le cooperative rinnovano il contratto in extremis. Vincoli al franchising

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Emanuele Scarci

di Emanuele Scarci

Sul filo di lana, distribuzione cooperativa e sindacati raggiungono l’accordo per il rinnovo del contratto di lavoro.

Interessati gli oltre 60 mila lavoratori delle cooperative di consumatori: aumento a regime di 240 euro e una tantum di 350 euro riparametrati e riproporzionati per tutte le posizioni.
Pertanto considerato l’accordo firmato anche da Confcommercio/Confesercenti, domani 29 marzo sono chiamati allo sciopero proclamato dai sindacati soltanto gli addetti delle aziende aderenti a Federdistribuzione: Esselunga, Carrefour, VéGé, Famila, Iper, Ikea, Italmark, Unes, Pam, Etruria, Metro e varie altre.
Tuttavia sullo sciopero è probabile che incida la decisione di Federdistribuzione di riconoscere ai dipendenti un aumento di 70 euro lordi (riparametrati al IV livello) a decorrere dal prossimo mese di aprile a titolo di anticipo sui futuri aumenti contrattuali. E in attesa che si riapra il tavolo sindacale.

Più diritti e welfare

Tornando al rinnovo della distribuzione cooperativa, prevede anche l’aumento dei permessi di paternità. Nuove norme per facilitare alle neo-mamme la scelta di trascorrere col proprio figlio il primo anno di vita, un incentivo economico al padre che decide di fruire del congedo facoltativo al posto della mamma, facilitazioni per i ricongiungimenti famigliari e per la fecondazione assistita. Inoltre, sono stati introdotti congedi e facilitazioni per le donne vittime di violenza.

Sul diritto alla salute è stato riconosciuto un mese di congedo retribuito per i malati oncologici al termine del periodo di comporto. Ulteriore investimento delle cooperative nel welfare aziendale, con l’aumento del contributo di ulteriori 36 euro annui per lavoratore finalizzati al consolidamento e al miglioramento delle prestazioni sanitarie.

Welfare e franchising

Per Marco Pedroni, presidente Ancc-Coop, “è il contratto nazionale di lavoro più impegnativo degli ultimi 30 anni: permetterà un importante recupero del potere di acquisto dei lavoratori delle cooperative, in una fase di grande incertezza economica, inflazione e rincari energetici. L’accordo assicura inoltre alle imprese cooperative gradualità nelle dinamiche del costo del lavoro nei prossimi anni, in un quadro quindi di sostenibilità economica. Contempla elementi importanti anche in termini di supporto alle famiglie e alla genitorialità e consolida le prestazioni di assistenza sanitaria erogate dal Fondo Coopersalute. Sono ulteriori elementi di distintività cooperativa rispetto al resto della grande distribuzione”.

Viene inoltre introdotta una regolamentazione del franchising che impegna le cooperative a vincolare i franchisee ad applicare i Ccnl sottoscritti da Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs e a vigilare sul rispetto delle norme di legge. È stata inoltre migliorata la normativa dedicata alle piccole cooperative portando a 20 ore il part time minimo e aggiungendo 12 ore di permesso retribuito.

La cooperazione di consumatori eroga 1,8 miliardi tra retribuzioni e oneri sociali versati, gestisce il 90% di contratti di lavoro a tempo indeterminato e 20 milioni di risorse investite in percorsi formativi.

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