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Contratto del commercio, fallisce la pace con il sindacato. Dissenso fra Confcommercio e Federdistribuzione

Contratto del commercio, fallisce la pace con il sindacato. Dissenso fra Confcommercio e Federdistribuzione
Contratto del commercio, fallisce la pace con il sindacato. Dissenso fra Confcommercio e Federdistribuzione

Contratto del commercio, fallisce la pace con il sindacato. Dissenso fra Confcommercio e Federdistribuzione

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Emanuele Scarci

di Emanuele Scarci

Fallisce, tra scambi di accuse, anche l’ultimo tentativo di evitare lo sciopero nel commercio fissato per il 22 dicembre per il rinnovo del contratto nazionale di lavoro che coinvolge oltre 2 milioni di addetti.

I sindacati puntano il dito contro Confcommercio/Confesercenti mentre Federdistribuzione prende le distanze da Confcommercio sulla revisione degli istituti contrattuali fondamentali e chiede un incontro ai sindacati.

E’ saltato l’appuntamento del 7 dicembre Confcommercio-sindacati, finalizzato all’espletamento del tentativo preventivo di conciliazione previsto dalla legge.
I sindacali di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs raccontano che in vista del meeting del 7 dicembre, le segreterie generali “si sono viste recapitare una stringata convocazione, a firma sia di Confcommercio che di Confesercenti, per un incontro unitario da tenersi il 14 dicembre, finalizzato a consentire una rapida e proficua conclusione della vertenza per il rinnovo del contratto nazionale di lavoro terziario”.

Le condizioni

Le segreterie generali hanno risposto, a loro volta, che riprenderanno il negoziato a patto che siano “rimosse dal tavolo le condizioni pregiudiziali poste nel corso delle trattative e che ci fosse quindi la disponibilità ad erogare un aumento salariale cosi come previsto dagli indici relativi all’inflazione, prendendo in considerazione tutto il periodo dalla scadenza del contratto nazionale di lavoro”. Secondo Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs, Confcommercio chiede in cambio di un incremento salariale l’intervento su istituti come permessi retribuiti, 14a mensilità, scatti di anzianità e implementazione della flessibilità oraria.

I sindacati calcolano gli aumenti salariali con riferimento all’Ipca, gli indici armonizzati dei prezzi al consumo Ue rilevati periodicamente da Eurostat. Le variazioni tendenziali annue sono state dello 0,3% nel 2020, dell’1,9% nel 2021, dell’8,7% nel 2022 e dell’1,9% a ottobre 2023. Sommando grossolanamente le cifre si arriva vicino al +13% semplice.

Confcommercio e Federdistribuzione

Dal suo canto, il vicepresidente di Confcommercio con delega al lavoro, Donatella Prampolini Manzini, sottolinea a Distribuzione Moderna che “la prossima settimana, a tempo debito, risponderemo ai sindacati. Anticipo però che ancora una volta, i sindacati hanno dimostrato che non hanno assolutamente come priorità la chiusura del rinnovo, ma la speculazione politica”.

Il presidente di Federdistribuzione Carlo Alberto Buttarelli, riferendosi al comunicato sindacale, osserva che “il riferimento generico alle associazioni datoriali non è corretto. Federdistribuzione non ha mai posto sul tavolo interventi su istituti fondamentali. Fin da subito abbiamo ritenuto queste richieste di Confcommercio non condivisibili. Abbiamo dato disponibilità alle rappresentanze sindacali per un incontro nel più breve tempo possibile. Lo sciopero certo non aiuta, ma sia chiaro che le argomentazioni a supporto non sono relative alle nostre posizioni negoziali. Capiamo l’esigenza del sindacato di esercitare questo diritto, e cercheremo subito dopo di addivenire ad un incontro negoziale”.
E’ possibile chiarirsi prima dello sciopero? “No - risponde Buttarelli -. Prima dello sciopero il sindacato non è disponibile. Federdistribuzione invece lo è in qualsiasi momento”.

I due Big

I contratti nazionali di lavoro degli addetti del commercio, terziario e servizi sono scaduti tra il 2018 e il 2022.
A Confcommercio aderiscono aziende commerciali, del turismo e dei servizi-trasporti oltre che retailer come Conad e pezzi della distribuzione organizzata.

A Federdistribuzione, uscita da Confcommercio nel 2011, fanno capo le più grandi catene commerciali food e non food, comprese le cooperative Bricoio e Master Coop Alleanza 3.0. Federdistribuzione ha firmato il primo contratto nazionale per la distribuzione moderna nel dicembre 2018.

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