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Consumer Insights Survey: il 90% dei consumatori adotta un approccio tendente al risparmio

Consumer Insights Survey: il 90% dei consumatori adotta un approccio tendente al risparmio
Consumer Insights Survey: il 90% dei consumatori adotta un approccio tendente al risparmio

Consumer Insights Survey: il 90% dei consumatori adotta un approccio tendente al risparmio

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Redazione

A seguito del costante aumento del costo della vita a livello globale, i consumatori hanno adeguato in modo drastico il proprio comportamento di spesa, con la maggior parte (53%) dei consumatori globali che "rimanda" gli acquisti di beni non essenziali.

Secondo il sondaggio 2023 di PwC Global Consumer Insights Pulse Survey, che ha coinvolto 9.180 consumatori in 25 Paesi, il 15% dei consumatori ha smesso completamente di acquistare beni non essenziali.

Dal sondaggio è inoltre emerso che nei prossimi sei mesi la maggior parte dei consumatori prevede di ridurre la propria spesa in tutte le categorie oggetto della ricerca, una riduzione significativa prevista in tutte le categorie rispetto al precedente sondaggio di giugno 2022. Settori quali i prodotti di lusso e di fascia alta, i viaggi e la moda saranno i più colpiti nei prossimi sei mesi dalla riduzione di spesa dei consumatori, mentre i generi alimentari dovrebbero essere i meno colpiti.

A livello globale i consumatori stanno modificando le abitudini d’acquisto on line e in negozio a seguito dell'aumento del costo della vita, mentre le carenze di materie prime si ripercuotono sulla disponibilità dei prodotti e sui tempi di consegna. Circa la metà (49%) sostiene quindi di acquistare determinati prodotti quando sono in offerta, il 46% di cercare rivenditori che offrono un valore maggiore, il 40% di utilizzare siti di confronto dei prezzi per trovare alternative più economiche, il 34% di acquistare in stock per risparmiare e il 32% di acquistare prodotti a "marchio del rivenditore" per risparmiare.

A livello demografico, la Generazione X è la "più preoccupata" (47%) e ha rimandato l'acquisto di beni non essenziali, i Baby Boomer sono "preoccupati in una certa misura" (33%) e hanno anche loro rimandato l'acquisto di beni non essenziali, mentre i Millennials sono in cima alla lista e sono "preoccupati" ma senza modificare il proprio comportamento.

La carenza di materie prime sta cambiando il comportamento dei consumatori rispetto agli acquisti online e in negozio. Il settore dei prodotti di lusso/fascia alta sarà quello maggiormente interessato dal calo degli acquisti da parte dei consumatori-

Nonostante una prevista riduzione di spesa e un ambiente economico complesso, i consumatori sostengono di essere comunque disposti a pagare di più per l'acquisto di prodotti sostenibili. Incredibilmente, oltre tre quarti (78%) sono disposti a pagare di più per un prodotto realizzato/reperito localmente o prodotto con materiale riciclato, sostenibile o eco-compatibile (77%) o da un'azienda nota per le proprie pratiche etiche (75%).

A giugno 2022, apparentemente la frequenza di acquisti giornalieri/settimanali dei consumatori, che durante la pandemia aveva registrato una tendenza al rialzo, ha fatto un passo indietro tornando ai tempi pre-Covid. In questo sondaggio, la costante stabilità dimostra che nei prossimi sei mesi la maggior parte dei consumatori prevede solo un lieve cambiamento del canale di acquisto abituale nell’online, in negozio e con la formula "click and collect".

L'adozione del metaverso come canale di acquisto è ancora nella fase iniziale di adozione. Questo mezzo rimane comunque ancora sotto-utilizzato, con solo un quarto (26%) degli intervistati che ha dichiarato di aver utilizzato la piattaforma per l'intrattenimento, le esperienze virtuali o l'acquisto di prodotti nel 2022. La maggior parte di questi utenti ha utilizzato il metaverso principalmente per la realtà virtuale, ovvero per giocare ai giochi o guardare un film (10%), entrare a far parte di un mondo virtuale, visitare l'ambiente di un rivenditore o partecipare a un concerto (9%) o acquistare un prodotto digitale, ad esempio un non-fungible token o NFT (9%).

Al contempo, poiché lo shopping online continua a crescere a livello di volumi, i consumatori sono sempre più preoccupati in merito alla privacy dei dati. Quasi la metà (47%) afferma di essere estremamente o molto preoccupato quando interagisce con aziende di social media, siti web di viaggi di terze parti/portali (36%), aziende di assistenza sanitaria (34%) e di prodotti di consumo (32%). Paesi come l'India e le Filippine sono i più preoccupati in tali categorie. Di conseguenza, quasi la metà (49%) sostiene di non condividere i dati personali più di quanto sia necessario, il 32% sceglie di non voler ricevere comunicazioni da tali aziende e il 26% ha in generale ridotto le proprie interazioni con questi tipi di aziende.

Erika Andreetta, Partner PwC Italia, Emea Fashion & Luxury Leader, spiega: «La crisi legata all'aumento del costo della vita sta avendo ripercussioni a livello materiale sul modo in cui i consumatori fanno acquisiti, tanto online quanto in negozio. A causa dell'aumento dei prezzi, i consumatori di tutto il mondo stanno rimandando gli acquisiti di beni non essenziali, mentre dedicano più tempo a cercare alternative più economiche. Nonostante tutti i settori interessati dalla ricerca registrino una riduzione prevista della spesa nei prossimi sei mesi, stiamo comunque notando che i consumatori continuano a scegliere prodotti realizzati in modo etico e sostenibile. Se desiderano prosperare in questo complesso ambiente macroeconomico e mantenere coinvolti i consumatori, i rivenditori devono sfruttare e diversificare i loro canali di distribuzione, offrire prezzi competitivi, investire in catene di fornitura più resilienti e compensare la crescente riluttanza dei consumatori a condividere dati online monitorando meglio la base clienti e i programmi di fidelizzazione».

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