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Cial: nel 2010 riciclo record di alluminio in Italia
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Cial: nel 2010 riciclo record di alluminio in Italia
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I dati che emergono dall’ultima assemblea annuale di CiAl, il Consorzio Nazionale per il Riciclo e il Recupero degli Imballaggi in Alluminio, tenutasi a Milano il 29 aprile scorso parlano chiaro: l’Italia si conferma leader in Europa.
Nel 2010 infatti oltre 46.500 tonnellate di imballaggi in alluminio, pari al 72% dell’immesso sul mercato, sono state riciclate e rese disponibili per nuovi utilizzi e applicazioni nei diversi comparti industriali, con evidenti benefici in termini economici, ambientali ed energetici.
I benefici ambientali ed energetici della quota di imballaggi riciclati, misurabili attraverso la riduzione del ricorso a materiale da escavazione, al reimpiego nei processi produttivi e al mancato smaltimento in discarica, hanno garantito una riduzione di emissioni serra pari a 371mila tonnellate di CO2 e un risparmio di energia per oltre 160mila tonnellate equivalenti petrolio.
A fronte di segni negativi per la raccolta nelle regioni del Nord e del Centro, c’è stato un incremento di quasi il 20%, rispetto al 2009, per quella delle regioni meridionali. Contributi e segnali importanti in questo senso giungono, in particolare, da Abruzzo, Puglia, Calabria e Campania e dalla ormai solida Sardegna.
Nel 2010 infatti oltre 46.500 tonnellate di imballaggi in alluminio, pari al 72% dell’immesso sul mercato, sono state riciclate e rese disponibili per nuovi utilizzi e applicazioni nei diversi comparti industriali, con evidenti benefici in termini economici, ambientali ed energetici.
I benefici ambientali ed energetici della quota di imballaggi riciclati, misurabili attraverso la riduzione del ricorso a materiale da escavazione, al reimpiego nei processi produttivi e al mancato smaltimento in discarica, hanno garantito una riduzione di emissioni serra pari a 371mila tonnellate di CO2 e un risparmio di energia per oltre 160mila tonnellate equivalenti petrolio.
A fronte di segni negativi per la raccolta nelle regioni del Nord e del Centro, c’è stato un incremento di quasi il 20%, rispetto al 2009, per quella delle regioni meridionali. Contributi e segnali importanti in questo senso giungono, in particolare, da Abruzzo, Puglia, Calabria e Campania e dalla ormai solida Sardegna.
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