di Emanuele Scarci

Tempesta perfetta per caffè e cacao. Meteo impazzito e variabili geopolitiche alimentano la speculazione sui due coloniali. Negli ultimi 6 mesi le quotazioni del caffè Robusta hanno registrato un rialzo del 75% e quelle della varietà Arabica del 53%, tornando ai livelli più elevati degli ultimi due anni.
Alla base del rally delle quotazioni ci sono la caduta della produzione di caffè della varietà Arabica in Brasile e della Robusta in Vietnam, entrambi maggiori produttori mondiali delle specifiche varietà. In particolare per il Vietnam sussistono forti timori per i raccolti 2024/25. Ad alimentare la speculazione gioca anche l’incertezza sugli effetti delle norme anti-deforestazione Ue e i costi dei container per il sostanziale blocco del Mar Rosso.

"Una situazione preoccupante per le imprese di torrefazione italiane che pesa sui costi e che, se dovesse perdurare, imporrebbe un ritocco dei listini sia nella distribuzione moderna che nei locali pubblici", avverte l’Associazione torrefattori e importatori di caffè aderente a Federgrossisti-Confcommercio.

Cacao, stop al rally

Nella seconda metà di aprile invece il cacao interrompe il rally senza precedenti. Le quotazioni della fava di cacao a Londra e New York - in aumento del 200% e del 190% da inizio anno - dopo aver toccato dei record a doppia cifra il 19 aprile, hanno registrato cali, rispettivamente, del 30% e 29%.
Conseguentemente, anche i prezzi delle prime trasformazioni sul mercato tedesco hanno registrato una correzione a ribasso, nello stesso periodo -34% il burro di cacao, -25% la massa.
In uno scenario globale che rimane fortemente deficitario, i ribassi del mercato, secondo l'osservatorio Areté, sono riconducibili principalmente all'uscita dal mercato degli operatori commerciali e non commerciali, i cui movimenti finora hanno contribuito notevolmente ad amplificare la tendenza rialzista.
Da segnalare anche il ritorno delle precipitazioni in Costa d'Avorio che lenisce i timori sull'imminente mid-crop.


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