di Emanuele Scarci

Stangata da 20 milioni a Conserve Italia. La maxi-multa, comminata dalla Commissione europea alla cooperativa italiana e alla sua controllata Conserves France, è motivata dalla violazione delle norme antitrust. Per oltre 13 anni Conserve Italia - insieme a Bonduelle, Cross e Cecab, che nel 2019 hanno patteggiato una sanzione - avrebbe fissato i prezzi, concordato le quote di mercato e i volumi di vendita, ripartito clienti e mercati, scambiato informazioni sensibili di alcune conserve vegetali: fagiolini, piselli, mix di piselli e carote e verdure miste.

Per Bruxelles, le 4 aziende miravano a mantenere o rafforzare la posizione sul mercato, aumentare i prezzi di vendita e controllare le condizioni di commercializzazione e compravendita. Già un anno fa Bruxelles aveva comunicato alla società italiana il suo parere preliminare: rischiava una multa fino al 10% del fatturato. La collaborazione avrebbe convinto la Commissione europea a mitigare la sanzione.

Ricorso annunciato

Ma Conserve Italia non ci sta. Il gruppo guidato da Maurizio Gardini (nella foto) che è anche presidente di Confcooperative, attende di esaminare il dispositivo della sentenza prima di decidere il ricorso alla giustizia europea. Nel comunicato ha detto che <>. Che vuol dire? L’azienda ha declinato l’invito a spiegarlo, ma sembrerebbe di capire che i rapporti commerciali e informativi stabiliti, per esempio, con la cooperativa bretone francese Cecab avvenissero all’interno di un processo di collaborazione previsto anche dalla legislazione italiana, lì dove prevede la categoria particolare dei consorzi cooperativi, imprese cooperativa di secondo livello, che si ispirano al principio della cooperazione tra cooperative. Conserve Italia ha in portafoglio marchi storici come Cirio, Valfrutta, Yoga, Derby Blue e Jolly Colombani. Associa 14 mila produttori agricoli e lavora 580 mila tonnellate di frutta, pomodoro e vegetali in 13 stabilimenti, di cui 10 in Italia, 2 in Francia e uno in Spagna.

Quadro migliore

L’ultimo bilancio porta i segni della pandemia, soprattutto a causa del riavvio lento del canale Horeca. Nel 2020/21 (chiusura 30 giugno) il consolidato di Conserve Italia segnala ricavi per 797,2 milioni (805 milioni l’esercizio precedente) con un utile operativo di 17,3 milioni (-17,9 milioni, a seguito di un maxi accontamento per rischi) e un utile netto di 2,6 milioni (-16,4 milioni). L’azienda dichiara una Posizione finanziaria netta negativa per 150 milioni, migliore dei 157 dell’esercizio precedente.