Integratori Italia e Avedisco: il settore chiude in positivo il primo semestre 2021
Integratori Italia e Avedisco: il settore chiude in positivo il primo semestre 2021
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Quello degli integratori alimentari rappresenta da tempo un settore in forte espansione.
Ancora una volta, l’aumento dei consumi di integratori alimentari e la conseguente crescita del mercato risultano stabili e riguardano sia i canali distributivi “tradizionali”, sia la vendita diretta. Rispetto al primo semestre dell’anno scorso, è il canale online a registrare il maggior tasso di crescita nel primo semestre 2021.
Tutto questo emerge dall’analisi congiunta condotta da Integratori Italia – Unione Italiana Food, l’associazione che in Confindustria rappresenta il settore (dati di New Line Ricerche di Mercato), e Avedisco, Associazione vendite dirette servizio consumatori.
I dati di new line (e Iri per la parte di gdo) restituiscono l’esatta fotografia del mercato degli integratori alimentari analizzando, accanto ai tradizionali canali distributivi offline (farmacia, parafarmacia e grande distribuzione organizzata), un canale che recentemente ha riscosso un grande successo: l’on line. Complice la pandemia, i cittadini hanno imparato a prestare maggiore attenzione alla propria salute e benessere. Sempre più persone hanno infatti fatto ricorso agli integratori, contribuendo così a un incremento del fatturato del 7,4% rispetto allo stesso periodo 2020 e facendo registrare un volume d’affari complessivo di oltre 2 miliardi di euro.
Secondo i dati Avedisco, relativi a 19 aziende associate, (su un totale di 39 aziende aderenti all’associazione) che distribuiscono integratori alimentari, nel 1° semestre del 2021 il settore si rivela in ottima salute, generando un fatturato di 210,9 milioni di euro e confermando la tendenza di crescita in termini di occupazione con 335.890 Incaricati alla vendita.
Proprio i dati relativi al fatturato e all’occupazione trainano positivamente il comparto Integratori nella vendita diretta nei primi sei mesi del 2021, fotografando, rispettivamente, una crescita a doppia cifra del + 20% e +37% rispetto allo stesso periodo del 2020.
Rispetto allo stesso periodo del 2020, tutti i canali distributivi – a eccezione della parafarmacia che vede una contenuta flessione del -2,4% - registrano un balzo in avanti nei volumi di vendita. Complessivamente il primo semestre si chiude con segno positivo (+5,3%), registrando la vendita di oltre 137 milioni di prodotti.
Il canale distributivo di riferimento continua ad essere la farmacia, che da sola rappresenta il 76,3% del valore complessivo del fatturato italiano. Alle spalle di questo, si inserisce il canale della parafarmacia - il cui valore si assesta a 170,3 milioni di euro (+1,4%). Al terzo posto, si trova il canale online che registra il più alto tasso di crescita rispetto all’anno precedente con un fatturato di oltre 162,2 milioni di euro (+49,4%). A chiudere, il canale della gdo, legato ai corner e scaffali dei super e ipermercati, che registra una crescita del +12,7%.
Come per gli anni precedenti, dal punto di vista dei volumi di vendita, probiotici, vitamine e sali minerali si confermano tra le classi di integratori più vendute dal canale farmacia, parafarmacia e online.
In farmacia e parafarmacia, i sali minerali registrano il maggior tasso di crescita nel numero di prodotti venduti – con un incremento rispettivamente del +16,1% e il +9,4%, se paragonato allo stesso periodo dell’anno precedente. Come probabile effetto della pandemia e del conseguente periodo di stress dovuto all’isolamento forzato, molti consumatori hanno cercato negli integratori - soprattutto online - una fonte di sollievo psico-fisico. Gli e-commerce di farmacie e parafarmacie registrano infatti un rilevante balzo a due cifre nella vendita di integratori per combattere l’insonnia e aiutare il benessere mentale (+59,2%).
Secondo i dati Avedisco, invece, tra le categorie di integratori più vendute troviamo: gli integratori di omega-3, le vitamine, le bevande all’aloe e i multivitaminici; volumi di vendita importanti si registrano anche riguardo i prodotti “sostituti del pasto”.
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