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Assocarni: italiani? Altro che vegetariani!
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Assocarni: italiani? Altro che vegetariani!
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In merito alle recenti notizie di stampa che riportano alcuni dati di uno studio Eurispes secondo il quale nel nostro Paese vi sarebbero 5 milioni di vegetariani, il direttore di Assocarni François Tomei ha espresso delle forti perplessità rilasciando una dichiarazione (di seguito riportata) a tal proposito. br />
"Possiamo considerare serio un Istituto di ricerca che solo nel 2009 affermava che vi erano 6 milioni di vegetariani nel nostro Paese (pari al 10% della popolazione) e che oggi invece ne censisce 5 milioni (ma allora sono in calo?!), allorquando altri Paesi europei agli antipodi come il Portogallo ne censiscono appena 30.000 (0,3% della popolazione) oppure 81.000 come la Danimarca (1,5% della popolazione), paese in cui questa filosofia di vita è partita ben prima?”
Far credere agli italiani che ogni 10 persone del nostro Paese uno almeno sia vegano è francamente troppo e facilmente smentibile dalla stessa evidenza quotidiana. D'altronde - ha continuato Tomei - è sufficiente osservare l'andamento stabile dei consumi di prodotti di origine animale degli ultimi anni (con qualche difficoltà per alcuni prodotti registrata solo nei periodi di crisi del potere di acquisto, non certo per scelte ideologiche).
"Possiamo considerare serio un Istituto di ricerca che solo nel 2009 affermava che vi erano 6 milioni di vegetariani nel nostro Paese (pari al 10% della popolazione) e che oggi invece ne censisce 5 milioni (ma allora sono in calo?!), allorquando altri Paesi europei agli antipodi come il Portogallo ne censiscono appena 30.000 (0,3% della popolazione) oppure 81.000 come la Danimarca (1,5% della popolazione), paese in cui questa filosofia di vita è partita ben prima?”
Far credere agli italiani che ogni 10 persone del nostro Paese uno almeno sia vegano è francamente troppo e facilmente smentibile dalla stessa evidenza quotidiana. D'altronde - ha continuato Tomei - è sufficiente osservare l'andamento stabile dei consumi di prodotti di origine animale degli ultimi anni (con qualche difficoltà per alcuni prodotti registrata solo nei periodi di crisi del potere di acquisto, non certo per scelte ideologiche).
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