Assitol, olio d’oliva: campagna complicata, occhi puntati sulla qualitá
Assitol, olio d’oliva: campagna complicata, occhi puntati sulla qualitá
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Produzione olivicola in netto calo, soprattutto nelle regioni del Sud Italia.
Buono invece l’andamento nelle regioni del Centro ed in quelle del Nord. E’ questo il primo consuntivo della campagna 2020-2021, delineato da Assitol , l’Associazione italiana dell’industria olearia.
Secondo le stime degli imprenditori, la Puglia, che in genere produce il 40% dell’olio nazionale, ha visto dimezzare i suoi quantitativi. Situazione analoga per la Calabria, regge l’urto la Sicilia. Molto bene l’Umbria e la Toscana, che hanno registrato una crescita a due cifre, come pure le Marche.
Nelle campagne più favorevoli, la produzione nostrana difficilmente supera le 350mila tonnellate ed è quindi del tutto insufficiente rispetto al nostro fabbisogno interno ed estero, pari nel complesso a quasi un milione di tonnellate. Tuttavia, nel 2020 i consumi di extra vergine, in particolare quelli domestici legati al lockdown e alle restrizioni da Covid-19, sono addirittura aumentati di circa il 6%. Colmare il consueto gap produttivo, rispondendo ad una domanda più vivace, è risultato più complicato negli ultimi mesi, poiché l’annata di scarica interessa tutto il Mediterraneo, in particolare i Paesi extra-europei.
Secondo Assitol, la disponibilità mondiale di olio d’oliva ha registrato una diminuzione di circa il 7%. Del resto, la variabile meteorologica ha in parte smentito le previsioni sulla produzione iberica, che attribuivano alla Spagna la leadership di mercato: nelle scorse settimane, la tempesta “Filomena”, che ha portato gelo e neve, ha colpito buona parte del territorio spagnolo, danneggiando le coltivazioni. In Portogallo, gli ulivi hanno sofferto per una grave infestazione fungina e la quantità di olio prodotta ne ha risentito.
Ma non è solo la produzione ad avere tradito le attese. I fenomeni meteorologici, uniti all’annata di scarica, infatti, hanno inciso sulla qualità dell’olio, rivelatasi inferiore alle aspettative di inizio campagna in diverse aree. La problematica ha interessato in particolare i blend, prodotti dai grandi marchi italiani, che hanno sviluppato la capacità “sartoriale” di abbinare oli di provenienza e gusto diversi, creando prodotti unici, “cuciti” sul gusto dei consumatori.
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