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Assica su impennata dei costi di gas e energia

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Assica su impennata dei costi di gas e energia

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Redazione

Si è molto intensificato negli ultimi giorni il grido d’allarme arrivato ad Assica (Associazione industriali delle carni e dei salumi aderente a Confindustria) da parte di numerosissime aziende associate relativamente ai costi ormai insostenibili delle bollette energetiche.

L’ulteriore rischio dell’interruzione della fornitura di gas a partire dal prossimo mese di ottobre - prospettato da diverse aziende fornitrici - potrebbe addirittura sancire l’impossibilità di continuare ad operare per il venir meno delle forniture energetiche.

«La situazione è davvero drammatica, alla luce degli ulteriori e inimmaginabili rincari dei prezzi registrati nelle scorse settimane. Le bollette di luglio hanno visto importi fino a sei volte superiori rispetto allo stesso mese dell'anno precedente e la situazione nei mercati internazionali non sembra essere destinata a migliorare - ha affermato Ruggero Lenti, Presidente di Assica. Si tratta di milioni di euro di differenza sui bilanci annuali delle imprese e un concreto rischio di chiusure in forte perdita».

«Chiediamo a gran voce che il governo affronti con decisione questa emergenza e alle Regioni di intervenire tempestivamente nelle aree dove si riscontrano maggiori criticità. Non sono solo i costi a preoccupare, ma anche la mera disponibilità di gas per alimentare gli impianti per il prossimo autunno. I margini sono sempre più bassi e il rischio chiusura è un incubo per molti produttori, con le gravi conseguenze di impatto economico/sociale che ne deriverebbero. Non è tempo di fare proclami da campagna elettorale, ma è giunto il momento di agire tempestivamente» - ha concluso Lenti.

Assica è al lavoro, in stretto coordinamento con Confindustria, per fornire tutti i dati utili a supportare proposte di iniziativa finalizzate a trovare soluzioni pratiche e concrete a beneficio delle aziende, attraverso una disamina quanto più precisa dell’impatto che i costi dell’energia hanno sulle produzioni. L’impegno è volto a scongiurare che l’impennata dei costi energetici possa tradursi in consistenti aumenti dei prezzi dei prodotti a scaffale, situazione che scaricherebbe sui consumatori un rincaro elevato non direttamente dipendente dal sistema produttivo italiano.

Per questo motivo, si auspica un rapido ritorno della politica alle proprie responsabilità, nonostante il periodo di campagna elettorale, per supportare settori strategici come il nostro con misure in grado di attenuare questa incertezza, studiando insieme dossier e possibili misure fiscali, anche per non vanificare quanto fatto finora – con fatica – in ambito di sostenibilità, da un settore che si è sempre mostrato disponibile a fare la propria parte.

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