L’organismo di controllo, oltre a garantire il rispetto delle regole di produzione, dislocazione geografica e confezionamento, si impegnerà a verificare la conformità degli aspetti visivi e sensoriali del prodotto, in particolare quelli organolettici.

La denominazione Asiago sarà, quindi, attribuita soltanto alle referenze conformi a parametri oggettivi, stabiliti in collaborazione con il laboratorio di Analisi Sensoriale di Thiene (Vicenza) di Veneto Agricoltura.

La nuova procedura, che secondo quanto affermato da Roberto Gasparini (presidente del Consorzio di Tutela del Formaggio Asiago Dop) avrà come primo beneficiario il consumatore, è stata annunciata nel corso dell’annuale assemblea dei soci, tenutasi pochi giorni fa ad Asiago.