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Apofruit: il bilancio 2021 chiude a 235 milioni di euro, con un +2% per i produttori

Apofruit: il bilancio 2021 chiude a 235 milioni di euro, con un +2% per i produttori
Apofruit: il bilancio 2021 chiude a 235 milioni di euro, con un +2% per i produttori

Apofruit: il bilancio 2021 chiude a 235 milioni di euro, con un +2% per i produttori

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Redazione

Apofruit Italia, cooperativa leader nel settore ortofrutticolo con oltre 3.

00 soci produttori in tutta Italia, chiude il 2021 con numeri positivi, nonostante le grandi difficoltà che tutto il comparto ha dovuto fronteggiare durante l’anno. Il bilancio registra infatti 235 milioni di euro di fatturato, in linea con l’andamento del 2020 e con un utile di esercizio di 620.000 euro. Il bilancio consolidato del gruppo si consolida inoltre a 348 milioni di euro, per un patrimonio netto di 103 milioni di euro e un risultato netto di esercizio pari a 812.000 euro.

A dettagliare la situazione è Ernesto Fornari, Direttore generale del Gruppo Apofruit, che spiega: «Le premesse con cui si era aperta l’annata 2021 non lasciavano presagire nulla di buono. A causa delle gelate tardive che si sono verificate in tutta Italia tra marzo e aprile 2021, abbiamo toccato il minimo storico per quantitativi di ortofrutta conferiti in cooperativa, ovvero 1.450.000 quintali. Ciò significa avere avuto un 16% in meno in volume rispetto al 2020, che già era stato un anno contrassegnato da problemi di gelo, ma localizzati per la maggior parte tra Emilia Romagna e Veneto».

A questa difficile situazione, il Gruppo Apofruit ha reagito innanzitutto con un’attenta gestione dei propri centri di lavorazione. Continua Fornari: «Visto ciò che stava accadendo, abbiamo deciso di tenere chiusi tutti i centri di ritiro non fondamentali, cercando il più possibile di concentrare la lavorazione. Così, per fare un esempio, pesche, nettarine e albicocche sono state interamente lavorate a Cesena e non a Forlì o a San Pietro in Vincoli. Per lo stesso motivo abbiamo chiuso per diversi mesi lo stabilimento di Vignola (riaperto solo a metà maggio 2022), specializzato non solo nelle ciliegie, ma anche sulle pere. Quest’ultima coltura, infatti, che sembrava inizialmente non avere risentito del freddo fuori stagione, ha fatto segnare un -70% di produzione rispetto al 2020. Tali misure straordinarie ed eccezionali – rileva Fornari – ci hanno permesso di chiudere il 2021 in modo accettabile, in linea con l’anno precedente, e addirittura di aumentare del 2% il valore del liquidato ai produttori».

La conclusione delle assemblee itineranti di Apofruit per illustrare ai soci il bilancio dell’anno precedente segnano anche il momento della liquidazione ai soci dei prodotti invernali. Verso il 20 di settembre è infatti liquidata l’ortofrutta primaverile, l’estiva è pagata verso il 20 di dicembre, l’autunnale a metà marzo, l’invernale a inizio luglio.

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