Anitec-Assinform: occorre colmare la disparità di genere nell’ict
Anitec-Assinform: occorre colmare la disparità di genere nell’ict
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Sono ancora poche le donne che lavorano nel campo del digitale con un titolo di studio informatico, così come poche sono le studentesse che seguono questi corsi di laurea.
La quarta rivoluzione industriale porterà la digitalizzazione ben oltre i tradizionali lavori tecnico scientifici. Per non rischiare di approfondire il gender gap, dobbiamo assicurarci che le donne abbiano accesso alle competenze specialistiche per inserirsi a pieno in questo nuovo scenario.
E’ questo il senso dell’iniziativa di Anitec-Assinform a Milano con la “Tavola rotonda dedicata alle Donne dell’ICT” con cui l’associazione intende contribuire a sensibilizzare le istituzioni, le scuole, le imprese sulla necessità di avere un numero maggiore di donne esperte nell’informatica e di promuovere misure concrete per attrarre le ragazze a intraprendere studi e una carriera professionale in questo campo.
All’evento, patrocinato da AICA, Fondazione Marisa Bellisario, STEAMiamoci, Tuttoscuola e Women&Tech, hanno preso parte 20 protagoniste del settore digitale che attraverso le loro testimonianze hanno raccontato, a partire dalla loro esperienza personale nello studio e nella carriera professionale, come sta cambiando il mondo del lavoro, quali mestieri nuovi sono emersi, come si stanno trasformando quelli tradizionali e cosa ha di speciale il talento femminile.
Secondo il 'Global Gender Gap Report' del World Economic Forum, lo studio che ogni anno fa il punto sulle disparità di genere sia sul piano nazionale che su quello europeo, le statistiche dicono che la situazione peggiore in termini di equilibrio di genere riguarda proprio il settore dell’ICT, in particolare nei campi emergenti, come il cloud computing, l'ingegneria, la gestione dati e l'intelligenza artificiale.
Nella corsa al conseguimento della parità di genere, che secondo il report non sarà raggiunta prima di 99,5 anni, a guidare la classifica è il Nord Europa compresa quella Finlandia con una premier trentenne da qualche mese.
Se l’Italia lo scorso anno era risalita al 70esimo posto (dall’82esimo posto del 2017), quest’anno è tornata a scendere al 76esimo nel 2019 su 153 Paesi.
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