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Ad Expo si riaccende il dibattito sul made in Italy

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Fabio Massi

Durante la tavola rotonda “Made in Italy o italian Made?” organizzata da GdoWeek e tenutasi ad Expo si è cercato di capire se per definire un prodotto “made in Italy” bisogna che esso sia coltivato e lavorato nel nostro Paese oppure se esso possa essere realizzato anche mediante l’utilizzo di prodotti esteri.

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Secondo Roberto Brazzale, presidente dell’omonimo gruppo, per soddisfare la crescente domanda di alimenti made in Italy bisogna necessariamente importare le materie prime. Egli spiega che l’alternativa all’Italian Made non è il made in Italy, ma il Foreigners Made.

Il gruppo Petti la pensa invece diversamente, vantando che le loro passate di pomodoro sono a base di prodotti coltivati in Toscana e lavorati a bassa temperatura, per offrire una maggiore qualità ai clienti.

Cristina Lazzati, direttrice di GdoWeek ha sintetizzato dicendo che le aziende devono comunicare il vero, garantendo la massima trasparenza ai consumatori.

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