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Acqua Sant'Anna inventa l'imballo invisibile
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Acqua Sant'Anna inventa l'imballo invisibile
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Quando si parla di ecosostenibilità, bisogna passare dalle parole ai fatti concreti. Solo così l’ambiente ne avrà un reale giovamento. È questo il principio alla base di una nuova impresa realizzata dall’Acqua Sant’Anna, marchio leader del settore. Si tratta di un imballo invisibile, capace di tenere insieme 6 bottiglie d’acqua con un impiego minimo di materiali da smaltire e di energia.
Si tratta dell’applicazione di un metodo innovativo che permette di assemblare due o più bottiglie per facilitarne il trasporto mediante legature anulari orizzontali e con una legatura verticale incrociata avente funzione di solida maniglia.
Questo innovativo sistema sostituisce il tradizionale imballo denominato “fardello”, normalmente realizzato in pellicola plastica termoretraibile. Grazie a questa innovazione non sarà più necessario smaltire tonnellate di plastica, che per ogni imballo viene sostituita da tre soli grammi di filo di raccordo, riducendo così di dieci volte l’utilizzo di materiale inquinante. Inoltre, un vantaggio assolutamente non trascurabile, è l’abbattimento dei consumi energetici in linea di imballaggio: si annulla infatti l’energia necessaria ad alimentare le macchine che fasciano e scaldano il fardello per farlo aderire meglio alle sei bottiglie.
Si tratta dell’applicazione di un metodo innovativo che permette di assemblare due o più bottiglie per facilitarne il trasporto mediante legature anulari orizzontali e con una legatura verticale incrociata avente funzione di solida maniglia.
Questo innovativo sistema sostituisce il tradizionale imballo denominato “fardello”, normalmente realizzato in pellicola plastica termoretraibile. Grazie a questa innovazione non sarà più necessario smaltire tonnellate di plastica, che per ogni imballo viene sostituita da tre soli grammi di filo di raccordo, riducendo così di dieci volte l’utilizzo di materiale inquinante. Inoltre, un vantaggio assolutamente non trascurabile, è l’abbattimento dei consumi energetici in linea di imballaggio: si annulla infatti l’energia necessaria ad alimentare le macchine che fasciano e scaldano il fardello per farlo aderire meglio alle sei bottiglie.
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