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Pam Panorama: nel 65° compleanno le strategie per “uscire dalla tempesta”
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Pam Panorama: nel 65° compleanno le strategie per “uscire dalla tempesta”
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di Maria Teresa Giannini
Per Pam Panorama sta per chiudersi un 2023 difficile che ha però in seno un bagliore di luce, mentre il 2024 si preannuncia un anno molto sfidante, da non sottovalutare: lo ha spiegato il direttore generale di Pam Panorama Andrea Zoratti, a margine della presentazione a Milano del libro “La Spesa degli Italiani” nel 65° anniversario della fondazione dell’impresa.
Il retailer, che ha la propria sede centrale a Venezia, conta oltre 600 punti vendita (fra diretti, in franchising e in master franchising) presenti in tutto il Nord Italia, in Toscana, Umbria, Lazio, Abruzzo, e nel Sud Italia in Puglia e Campania.Il 2023 sta finendo: come è stato e cosa succederà in Pam Panorama 2024?
Il mio mandato alla direzione generale è iniziato nel 2022 ed e si focalizza su due concetti: quello di dare impulso al commercio e quello di cercare di semplificare un’azienda che nel tempo si era molto solidificata. Il 2023 si chiuderà con circa 1,9 miliardi di ricavi e con un Ebitda intorno ai 48 milioni, in crescita di 26 milioni sull’anno precedente. I due obiettivi di cui ho parlato si scontrano con l’effetto della pandemia e con l’effetto del rincaro dell’energia e vanno inquadrati in un contesto di grandissime incertezze e complessità. Durante l’anno che sta per concludersi, abbiamo recuperato 2 punti in minori costi di struttura attraverso 87 milioni di investimento: 40 milioni sono stati destinati allo sviluppo della rete e alla riqualificazione dei pdv storici, mentre 37 milioni, sono andati a migliorare i processi e l’organizzazione interna, di cui 10 milioni per infrastrutture di sede, 1 milione per la cyber security e 26 milioni sulla rete di vendita, per far lavorare meglio le nostre persone ma anche perché i consumatori abbiano un’esperienza di shopping migliore, sostituendo dispositivi come bilance e casse: questo aspetto va sottolineato perché, probabilmente, una parte della nostra rete di vendita si è fatta trovare con il fiato corto rispetto all’innovazione che c’è stata e alla “freschezza” dei discount, che ormai sono dei supermercati veri e propri con elementi anche molto curati e attrattivi. Per il biennio 2023-24 l'azienda ha previsto un piano di investimenti per 200 milioni di euro, (quasi) equamente ripartiti tra 2023 e 2024.
Quali sono i pilastri del prossimo futuro per Pam Panorama?
Il mio mandato si concentra su tre asset che Pam ritiene fondamentali: persone, sostenibilità, innovazione. Abbiamo erogato 30mila ore di istruzione a circa 6000 collaboratori e avviato la piattaforma e-learning per consentire alle persone anche a distanza di accedere alle attività formative, formando 1874 persone per i pdv; abbiamo inoltre individuato 5 giovani, di cui 3 donne, di grande potenziale che hanno iniziato un percorso di crescita manageriale. Abbiamo realizzato due nuovi impianti fotovoltaici e siamo stati la prima azienda della distribuzione a ottenere la certificazione di migliore equilibrio di sostenibilità e consumo per quanto riguarda la parte edilizia dell’immobile. Sul fronte dell’innovazione, che ha a che fare anche con il saper cogliere in anticipo le tendenze future, c’è un nuovo gruppo di lavoro composto da ragazzi con i quali abbiamo avviato alcuni progetti sperimentali con l’intelligenza artificiale. In applicazione ce ne sono già due, uno consente di capitalizzare meglio la rotazione sugli scaffali, l’altro consente il riempimento automatico dei nostri magazzini. Ci approcciamo a definire il primo negozio senza casse: il progetto è pronto per essere presentato e per essere applicato ad alcuni punti vendita.
Lei però ha detto che nonostante questo scenario abbastanza positivo, per il 2024 non mancano le difficoltà…
La maggiore di queste resta la tenuta della marginalità: non siamo riusciti a scaricare tutto sull’aumento dei listini e c’è un grande divario fra i costi sostenuti nel 2019 (pre-pandemia ndr) e il 2023. Abbiamo aderito al trimestre anti-inflazione e ci è costato molto soprattutto per la posizione dell’industria di marca. Ci focalizzeremo molto sul nostro formato vincente, il supermercato e, a livello di settore, sui freschi e freschissimi, possibilmente ampliando le nostre partnership commerciali.
Cosa vi ha insegnato l’esperienza recente e a cosa baderete di più in futuro?
Nell’ultimo biennio abbiamo imparato che il consumatore è cambiato, si è emancipato, è molto più informato che in passato, è diventato attento alla sostenibilità a tutto tondo ed è molto infedele, cambia gusti, formati molto in fretta, cosa che giustifica la crescita del discount e del drugstore. Per un’azienda come la nostra, il cui fattore chiave è la prossimità e che ha una clientela con un’età media elevata, queste sono potenziali minacce che dobbiamo cercare di arginare. Un altro elemento importante per le nostre strategie future è la marca privata: nel corso degli ultimi anni abbiamo rilanciato il nostro marchio premium Tesori dell’Arca, e alle 2000 referenze già prodotte da qui a un anno e mezzo se ne aggiungeranno altre 800. Inoltre, Per l’anno prossimo sono già stati previsti 105 milioni utili a realizzare un nuovo polo logistico di Alessandria (per servire l'area Nord Ovest), proseguire la riqualificazione della rete di vendita e ad effettuare ulteriori aperture.
Quante sono le nuove aperture e dove saranno localizzate?
I nuovi negozi nel 2024 saranno 40, a rete diretta e in franchising. Lo faremo con le due operazioni che partiranno già a gennaio, con un’operazione su Milano acquisendo 5 punti vendita e soprattutto con l’avvio della collaborazione con la società Acil, società proprietaria dei supermercati ad insegna Kanguro, che con i suoi 10 punti vendita nel bellunese consentirà a Pam di debuttare in una zona non ancora presidiata.
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