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Nhood: dai centri commerciali alla rigenerazione urbana

Nhood: dai centri commerciali alla rigenerazione urbana
Nhood: dai centri commerciali alla rigenerazione urbana

Nhood: dai centri commerciali alla rigenerazione urbana

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Fabio Massi

di Luca Salomone

Da sviluppatore retail a società di servizi immobiliari a 360 gradi.

Questo il percorso di Nhood services Italy, che fa capo ad Afm -Association familiale Mulliez (Décathlon, Leroy Merlin, Auchan, Norauto, Kiabi e tante altre). A spiegarci il perché di questa scelta è Simona Portigliotti, marketing, communication, Csr & innovation director di Nhood services Italy.

Quanta parte del vostro business è retail?

Attualmente il retail rappresenta ancora una grande parte, ma in Italia il percorso di trasformazione verso il real estate a uso misto è decisamente avanzato. Negli ultimi due anni abbiamo fatto passi veloci nel posizionamento di Nhood fra gli attori principali del real estate italiano, anche grazie alla vittoria del bando C40 Reinventing cities con il progetto di Loc, la riqualifica di Piazzale Loreto a Milano. E se è vero che il commercio resta per noi molto importante, la nostra pipeline è interamente incentrata sui servizi immobiliari a 360 gradi.

Perché?

Perché crediamo che qualsiasi forma di progetto immobiliare, per avere successo, non possa prescindere dal dare una risposta concreta ai cittadini che ne saranno fruitori e debba integrarsi nel migliore dei modi con la realtà territoriale che la circonda, contribuendo ad aumentarne il valore. Il nostro Merlata Bloom Milano, shopping center da 70.000 mq su tre livelli, sarà una destinazione regionale, ma il suo primo intento consiste, appunto, nel dare ai quartieri vicini, oggi considerati periferici, un’alternativa alle vie cittadine, con un’offerta di shopping esperienziale, di intrattenimento, di ristorazione di ogni genere (oltre 40 ristoranti) e un palinsesto dedicato ad arte e cultura, in grado di competere con quella del centro storico.

E l’aspetto della viabilità?

I trasporti e le connessioni del mall sono ottimali e prevedono l’uscita diretta dalla A4, e una fermata dedicata del passante ferroviario, oltre alle due fermate della metro linea 1 già attive (Molino Dorino e San Leonardo, ndr.). Inoltre, il mall sarà attraversato dalla pista ciclo-pedonale comunale del Raggio verde numero 7. Insomma si arriverà facilmente in bici dal centro di Milano fino a Merlata Bloom.

Facciamo un passo indietro e parliamo dei quartieri vicini, almeno per i non milanesi…

A Cascina Merlata, nei 900mila metri quadrati dove si è svolta Expo 2015, esiste già una popolazione di 4mila persone che oggi risiede nel nuovo quartiere residenziale Uptowm e che diventeranno 15mila entro i prossimi due anni. Ma l’area è attorniata da quartieri storici come il Gallaratese, Rho-Pero, Quarto Oggiaro. Al momento sono ‘microcosmi’ separati, ma Merlata Bloom sarà un polo di attrazione e di incontro per gli abitanti di questi quartieri, per mettere tutti a diretto contatto sotto i denominatori comuni del buon intrattenimento per la famiglia, dello sport e della vita sociale. E già adesso sta accadendo, grazie alle numerose attività che stiamo pianificando insieme alle associazioni del territorio, per costruire, da subito, una vera ‘community’ intorno al mall. Le persone sono sempre al centro: per esempio Esselunga, come il nome Merlata Bloom, sono stati scelti, a ‘furor di popolo’, tramite sondaggi online.

E dal punto di vista della sostenibilità?

Per Nhood è imprescindibile agire in maniera sostenibile. L’impatto positivo e il rispetto dei criteri Esg fanno parte del nostro Dna, e lo dimostriamo con fatti concreti. Proprio poche settimane fa, per esempio, abbiamo annunciato un importante accordo con la Fondazione Caritas Ambrosiana per il ‘Fondo diamo lavoro’: mirato a supportare reinserimento professionale di coloro che hanno perso il proprio posto, verrà promosso su tutta la nostra catena di fornitura. Dal punto di vista ambientale devo dire che il settore dei centri commerciali sta avanzando a passi veloci, nell’utilizzo di materiali, tecnologie e soluzioni sempre più focalizzati sulla neutralizzazione delle emissioni. Su Merlata Bloom, per esempio, la progettazione è stata affidata allo studio Callison Rtkl, noto a livello internazionale per progetti che pongono la sostenibilità al centro di ogni scelta: non solo a livello di materiali, dove è stato privilegiato il legno, ma anche grazie a una serie di accorgimenti ingegneristici come l’uso della luce naturale e di una esposizione specifica, che permette di ridurre il consumo energetico per riscaldamento, refrigerazione e illuminazione. Il centro poi, sarà aperto sullo spazio esterno e dotato di molte aree verdi: terrazze attrezzate, uno sky garden sul tetto, un meraviglioso giardino d’inverno che collega i due blocchi del mall con una passeggiata verde sulla quale si affacceranno 40 insegne di ristorazione, dal fast food, alle proposte di alta qualità, alle eccellenze milanesi.

Ma allora il vostro cuore retail batte ancora?

Ovviamente e continuerà a farlo, visto che, come ho detto, il commercio è una parte importante di un tutto. Merlata Bloom va visto come il punto di connessione fra la nostra precedente immagine, di sviluppatori di centri commerciali, e quella che è la realtà odierna e futura, cioè un gruppo focalizzato su progetti di rigenerazione urbana basati sull’ascolto del territorio. Il primo passo di ogni sviluppo consiste nello studiare il territorio: incontriamo direttamente le persone e i protagonisti delle aree in cui interveniamo e creiamo un legame forte fra la popolazione locale e il progetto futuro, in un processo di continuo scambio e promozione di valori positivi.

Quali sono gli altri progetti futuri?

Da poco abbiamo annunciato un piano di riqualifica a Genova: il Waterfront di Levante, bellissimo progetto che fu offerto alla città da Renzo Piano. Siamo impegnati nella commercializzazione e gestione dell’affascinante palazzetto dello sport di forma circolare. Il piano è caratterizzato dai campi sportivi regolamentari, che ospiteranno sia eventi sportivi professionali e amatoriali, ma anche concerti, eventi e spettacoli. Intorno e al piano superiore un’offerta di ristorazione e di retail orientata a tutti coloro che amano lo sport e l’esercizio fisico. Ma è solo l’inizio del nostro approccio al mondo sportivo.

Nel senso che svilupperete strutture sportive?

Esatto. A Cuneo creeremo un vero polo dello sport, che sarà animato e gestito in stretta collaborazione con le associazioni sportive locali e con l’Amministrazione. Il nostro focus, anche qui, non sarà solo sul professionista, ma su tutti: dai semplici spettatori, agli amatori a vario titolo e livello. Lo sport è sicuramente un vero elemento inclusivo che permette, al di là di ogni retorica, di creare progetti adatti a ogni genere di pubblico.

E poi c’è Milano, Piazzale Loreto…

Loreto Open Community, o, più semplicemente e definitamente, Loc, un nome che dice molto sulla nostra indole inclusiva e rappresenta il futuro prossimo di Nhood: un vero progetto a uso misto che unisce, su spazi pubblici, servizi, uffici e anche una parte retail. Dove oggi abbiamo solo traffico e cemento, creeremo una piazza aperta, vivibile, verde e attraversabile anche a piedi, che diventerà attrattore e cuore pulsante di tutti i quartieri che la circondano, come Via Porpora, Corso Buenos Aires, Viale Padova…

Come sarà la nuova piazza?

Loc sarà un nuovo polmone verde milanese, una piazza di cui i cittadini potranno riappropriarsi. Il progetto è stato co-creato da una cordata di aziende altamente specializzate e i suoi aspetti peculiari sono stati definiti da un team di architetti che l’hanno resa unica: Andrea Boschetti ha dato vita al masterplan della nuova piazza, Andrea Caputo ha ridisegnato l’edificio di via Porpora, Andrea Parolotto ha studiato la viabilità e infine Andreas Kipar ha disegnato il verde. Loc rappresenta la massima espressione del nostro impatto positivo: la piazza sarà abbellita da oltre 500 alberi, una vera foresta urbana, che porterà a un abbassamento del 35 per cento dei livelli di CO2 e una temperatura percepita più bassa di 2 gradi centigradi. Oltre al verde ci saranno molti servizi: come un asilo e un coworking, insieme alla ristorazione e allo shopping. Già oggi, a tre anni dall’inaugurazione, stiamo dialogando ampiamente con tutte le istituzioni e associazioni locali e, entro l’autunno, inaugureremo, al piano terra del Palazzo di via Porpora, un punto di ascolto aperto al pubblico, dove creare un dialogo costante con i cittadini milanesi, raccontare la piazza futura e raccogliere spunti, riflessioni e necessità.

Siete quindi molto concentrati sui servizi…

Sì, Nhood services Italy entra nello sviluppo in linea con la missione dell’azienda, ovvero di creare o rigenerare luoghi di vita a servizio dei cittadini secondo il modello della città entro i 15 minuti e, appunto, in qualità di società di servizi immobiliari a 360 gradi: sviluppo, gestione patrimoniale, commercializzazione e promozione, incentrati su prossimità, cultura e innovazione.

Leggi anche: Merlata Bloom annuncia le prime venti insegne

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