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Nestlé: pensiero responsabile

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Nestlé: pensiero responsabile

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Redazione
La sostenibilità e la riduzione dell’impatto ambientale delle industrie sono argomenti all’ordine del giorno. Distribuzione Moderna ne ha parlato con Marco Settembri, presidente di Nestlé Italiana e presidente e managing director di Sanpellegrino Nestlé Waters Italia.

Si può affermare che Nestlé è un’azienda socialmente responsabile? Che grado di coinvolgimento avete su questo?
Sicuramente. Nella visione dell’azienda, la Corporate Social Responsibility deve fondarsi sullo sviluppo di attività che a lungo termine portino ricchezza e benefici alla società. Come leader sentiamo di avere una grande responsabilità. In questo senso collaboriamo con partner importanti, tra cui Onu, Unesco, la Croce Rossa Internazionale e varie istituzioni pubbliche regionali e nazionali.

Concretamente cosa state facendo? Ci può citare qualche iniziativa svolta in questo ambito?
Nel progetto dell’Onu “Elimination of hunger and extreme poverty”, per esempio, Nestlé ha partecipato attivamente: 800 esperti di agricoltura dell’azienda sono stati coinvolti in programmi educativi destinati a 450.000 fattorie in 40 paesi. Ma non è certo questo l’unico progetto a cui abbiamo preso parte. Ogni anno investiamo 100 milioni di franchi svizzeri per la sostenibilità ambientale. L’ambiente è una risorsa da trattare con cura. Noi ci impegniamo per la riduzione degli sprechi e dell’inquinamento, per innovare i sistemi di trasporto, per diffondere il concetto di sostenibilità e per fornire risposte concrete, tempestive e lungimiranti alle sfide che emergono.

Mi parli del Nestlé Water Management Report.
Il Nestlé Water Management Report è una ricerca che abbiamo condotto sulla gestione mondiale dell’acqua, da cui emergono una serie di errori e un’incapacità di fondo di gestire la risorsa acqua. Oltre un miliardo di persone non ha accesso a questo bene vitale e 2,4 miliardi di persone vivono in condizioni igieniche insostenibili. Nestlé ha deciso quindi di promuovere una gestione responsabile dell’acqua, attraverso un uso sostenibile, un aiuto all’agricoltura e programmi educativi. Tra il 2002 e il 2006 Nestlé ha ridotto di 47 miliardi di litri l’uso di acqua nei suoi processi industriali. La quantità totale di acqua utilizzata è scesa da 218 miliardi di litri a 155 miliardi, nonostante la produzione sia raddoppiata tra il 1998 e il 2006. Questo ha permesso di creare valore per tutti: per la società, attraverso un minore spreco di una risorsa preziosa e un minore impatto, e per Nestlé, attraverso una riduzione di rischi e costi.

E per l’agricoltura?
Molte materie prime di qualità vengono da paesi affetti da carenza d’acqua. Ci siamo impegnati in diversi progetti. Per esempio a Kochere Woreda, in Etiopia, abbiamo ridotto il consumo e l’inquinamento dell’acqua rispettivamente del 96% e del 99%. In questo modo le regioni che ne hanno bisogno ricevono acqua pulita, mentre Nestlé può contare su materie prime di qualità da agricoltori motivati e approvati. Perché il nostro impegno lasci segni duraturi, abbiamo partecipato insieme all’Unesco al progetto Water Education for Teachers, per diffondere conoscenza e consapevolezza sull’argomento e insegnare un uso ottimale per evitare gli sprechi. In totale 400mila persone hanno istruito 20 milioni di bambini in 26 paesi. Le generazioni future saranno quindi più consapevoli dei problemi di gestione dell’acqua e Nestlé ha potuto stringere rapporti con i potenziali consumatori futuri, rafforzando la propria immagine.

Qual è il vostro impegno in Italia?
Tra il 2005 e il 2006 Sanpellegrino Nestlé Waters Italia ha preso delle misure concrete per ridurre il proprio impatto sull’ambiente. Il consumo di acqua è stato ridotto del 15,2%. Le emissioni di anidride carbonica sono diminuite del 2% e il consumo di energia del 6%. Anche il packaging è stato ridotto, del 6%. Inoltre ci siamo impegnati per una logistica responsabile: il 30% delle nostre marche italiane viene trasportato via treno, contro una media del 7% delle altre industrie. Sanpellegrino Nestlé Waters Italia è infatti il migliore cliente di Trenitalia. Abbiamo inoltre rinnovato i nostri camion, che hanno un’emissione di gas nocivi inferiore del 50-90% rispetto a prima, con un risparmio del 30% nelle tratte lunghe.
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