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Lucaprint, da mezzo secolo al servizio del food
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Lucaprint, da mezzo secolo al servizio del food
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Forte di cinquant’anni di esperienza e grazie a recenti acquisizioni, l’azienda veneta si colloca oggi tra le prime dieci cartotecniche italiane. Come ha spiegato alla redazione di DM Alberto Luca, presidente e ad di Lucaprint, il settore alimentare rappresenta attualmente il 30% del fatturato, ma è una cifra destinata a crescere, continuando sulla strada della qualità e del servizio.
Lucaprint produce astucci, contenitori pieghevoli, cartelli vetrina ed espositori in cartoncino teso o accoppiato per marchi come Barilla, Coop, De Cecco, Buitoni, Melinda e Auchan. Può innanzitutto spiegare cosa determina il successo di un azienda nel settore del packaging alimentare?
A fare davvero la differenza e a risultare realmente performante è il servizio. In particolare, nel settore food questa affermazione risulta particolarmente vera per una serie di motivi legati alla sicurezza alimentare. Due astucci apparentemente identici nell’aspetto possono differire enormemente per il grado di sicurezza offerto al consumatore finale: a essere davvero importanti sono il cartoncino e gli inchiostri utilizzati, l’igienicità dell’ambiente di produzione, la corretta conservazione, il trasporto e le attività di controllo. Questi aspetti fanno parte di un know how che Lucaprint ha sviluppato nel tempo anche grazie ai rapporti consolidati con i principali produttori di alimenti. Tutto ciò ha permesso all’azienda di affiancare alla fornitura di imballi dei servizi a valore aggiunto: consulenza per la scelta dei materiali più idonei, progettazione per realizzare degli imballi funzionali al processo produttivo dei nostri clienti e, infine, un’assistenza tecnica per tutte le tematiche relative all’ambiente, all’igiene e alla sicurezza alimentare.
A suo avviso, come stanno cambiando le richieste dei retailer italiani e come cercate di rispondere?
I distributori sono principalmente interessati a dare visibilità alle merci che espongono così da facilitarne l’acquisto. Per raggiungere questo obiettivo il contenitore del prodotto da solo non basta: specialmente quando si parla di gdo, occorre catturare l’attenzione del consumatore. Da questo punto di vista i display hanno un immenso impatto sul successo di un prodotto. Per esempio, gli espositori da terra in un supermercato garantiscono la massima visibilità aumentando le probabilità che una novità appena lanciata sia provata dal consumatore, mentre gli espositori da scaffale sono ideali per il proseguimento della campagna o come pratico modo di presentare la merce risparmiando sugli allestimenti. Inoltre, se ben progettati, avvantaggiano il retailer perché assolvono anche la funzione di imballo per lo stoccaggio e il trasporto. Nella realizzazione di questi prodotti la creatività e la funzionalità sono gli aspetti più importanti da tenere in considerazione. Proprio questi elementi ci hanno permesso di vincere nel 2007 e nel 2009, il Pro Carton Ecma award per il miglior display: si tratta del più prestigioso riconoscimento per un produttore cartotecnico a livello europeo.
Spostando l’attenzione sui consumatori, ritiene che essi siano più attenti al pack dei prodotti?
Il consumatore oggi si dimostra sempre più attento e responsabile nei confronti di quello che consuma, pertanto un packaging che garantisca l’integrità del prodotto risulta fondamentale. Il nostro gruppo ha da sempre fatto della qualità e della sicurezza gli obiettivi primari e questo ci ha permesso di ottenere, nel 2009 e primi in Italia, la certificazione Uni En 15593 per la gestione dell’igiene nella produzione degli imballi per uso alimentare e nel 2010 la certificazione Uni En Iso 22000 per la gestione della sicurezza alimentare. Oltre alla sicurezza, un altro tema importante è quello della sostenibilità e anche da questo punto di vista siamo in linea con le attese del consumatore finale: la maggior parte dei volumi di cartoncino che impieghiamo nelle nostre produzioni è infatti riciclata.
Quali saranno le vostre principali azioni di comunicazione in questa seconda parte dell’anno?
Nel contesto dell’industria cartotecnica, dobbiamo riconoscere che un prodotto di qualità e un prezzo competitivo non sono più sufficienti a trattenere i clienti esistenti e tanto meno ad assicurarsi nuove fette di mercato. abbiamo quindi iniziato un percorso per comunicare nel modo più semplice ed efficace le competenze e le esperienze del gruppo, con il duplice obiettivo di stimolare l’ambiente interno e di rafforzare le relazioni con l’esterno. In occasione dell’edizione 2010 di Cibus abbiamo organizzato un convegno sulla sicurezza alimentare in partnership con Barilla, Coop, Istituto italiano imballaggio e Federalimentare. Abbiamo poi rinnovato il sito aziendale implementando una sezione news aggiornata settimanalmente e una rassegna stampa liberamente scaricabile. Inoltre presto uscirà il magazine aziendale sul mondo del packaging cartotecnico, dove pubblicheremo articoli di esperti del settore e interviste ai principali player.
Come riassumerebbe gli obiettivi dell’azienda per l’anno in corso?
Continueremo a puntare a un’integrazione sempre maggiore con i nostri partner e l’intera filiera. Insieme alle iniziative di carattere generale, non dimentichiamo infatti le relazioni one to one con i nostri clienti: siamo fermamente convinti che la cosa più importante sia intercettare le esigenze di ciascuno così da rispondere nella maniera più reattiva ed efficace. Gli obiettivi di sviluppo principali comprendono un’ulteriore ottimizzazione della produzione e una più efficiente organizzazione della supply chain per garantire la soddisfazione del cliente. Dal punto di vista commerciale intendiamo spingerci verso una maggiore internazionalizzazione: Lucaprint Group realizza attualmente il 20% del fatturato all’estero e opera essenzialmente in Europa e, in particolare, in Francia, Repubblica Slovacca, Austria e Germania, ma nel prossimo futuro intendiamo aumentare la quota nei mercati consolidati e penetrarne di nuovi.
Lucaprint produce astucci, contenitori pieghevoli, cartelli vetrina ed espositori in cartoncino teso o accoppiato per marchi come Barilla, Coop, De Cecco, Buitoni, Melinda e Auchan. Può innanzitutto spiegare cosa determina il successo di un azienda nel settore del packaging alimentare?
A fare davvero la differenza e a risultare realmente performante è il servizio. In particolare, nel settore food questa affermazione risulta particolarmente vera per una serie di motivi legati alla sicurezza alimentare. Due astucci apparentemente identici nell’aspetto possono differire enormemente per il grado di sicurezza offerto al consumatore finale: a essere davvero importanti sono il cartoncino e gli inchiostri utilizzati, l’igienicità dell’ambiente di produzione, la corretta conservazione, il trasporto e le attività di controllo. Questi aspetti fanno parte di un know how che Lucaprint ha sviluppato nel tempo anche grazie ai rapporti consolidati con i principali produttori di alimenti. Tutto ciò ha permesso all’azienda di affiancare alla fornitura di imballi dei servizi a valore aggiunto: consulenza per la scelta dei materiali più idonei, progettazione per realizzare degli imballi funzionali al processo produttivo dei nostri clienti e, infine, un’assistenza tecnica per tutte le tematiche relative all’ambiente, all’igiene e alla sicurezza alimentare.
A suo avviso, come stanno cambiando le richieste dei retailer italiani e come cercate di rispondere?
I distributori sono principalmente interessati a dare visibilità alle merci che espongono così da facilitarne l’acquisto. Per raggiungere questo obiettivo il contenitore del prodotto da solo non basta: specialmente quando si parla di gdo, occorre catturare l’attenzione del consumatore. Da questo punto di vista i display hanno un immenso impatto sul successo di un prodotto. Per esempio, gli espositori da terra in un supermercato garantiscono la massima visibilità aumentando le probabilità che una novità appena lanciata sia provata dal consumatore, mentre gli espositori da scaffale sono ideali per il proseguimento della campagna o come pratico modo di presentare la merce risparmiando sugli allestimenti. Inoltre, se ben progettati, avvantaggiano il retailer perché assolvono anche la funzione di imballo per lo stoccaggio e il trasporto. Nella realizzazione di questi prodotti la creatività e la funzionalità sono gli aspetti più importanti da tenere in considerazione. Proprio questi elementi ci hanno permesso di vincere nel 2007 e nel 2009, il Pro Carton Ecma award per il miglior display: si tratta del più prestigioso riconoscimento per un produttore cartotecnico a livello europeo.
Spostando l’attenzione sui consumatori, ritiene che essi siano più attenti al pack dei prodotti?
Il consumatore oggi si dimostra sempre più attento e responsabile nei confronti di quello che consuma, pertanto un packaging che garantisca l’integrità del prodotto risulta fondamentale. Il nostro gruppo ha da sempre fatto della qualità e della sicurezza gli obiettivi primari e questo ci ha permesso di ottenere, nel 2009 e primi in Italia, la certificazione Uni En 15593 per la gestione dell’igiene nella produzione degli imballi per uso alimentare e nel 2010 la certificazione Uni En Iso 22000 per la gestione della sicurezza alimentare. Oltre alla sicurezza, un altro tema importante è quello della sostenibilità e anche da questo punto di vista siamo in linea con le attese del consumatore finale: la maggior parte dei volumi di cartoncino che impieghiamo nelle nostre produzioni è infatti riciclata.
Quali saranno le vostre principali azioni di comunicazione in questa seconda parte dell’anno?
Nel contesto dell’industria cartotecnica, dobbiamo riconoscere che un prodotto di qualità e un prezzo competitivo non sono più sufficienti a trattenere i clienti esistenti e tanto meno ad assicurarsi nuove fette di mercato. abbiamo quindi iniziato un percorso per comunicare nel modo più semplice ed efficace le competenze e le esperienze del gruppo, con il duplice obiettivo di stimolare l’ambiente interno e di rafforzare le relazioni con l’esterno. In occasione dell’edizione 2010 di Cibus abbiamo organizzato un convegno sulla sicurezza alimentare in partnership con Barilla, Coop, Istituto italiano imballaggio e Federalimentare. Abbiamo poi rinnovato il sito aziendale implementando una sezione news aggiornata settimanalmente e una rassegna stampa liberamente scaricabile. Inoltre presto uscirà il magazine aziendale sul mondo del packaging cartotecnico, dove pubblicheremo articoli di esperti del settore e interviste ai principali player.
Come riassumerebbe gli obiettivi dell’azienda per l’anno in corso?
Continueremo a puntare a un’integrazione sempre maggiore con i nostri partner e l’intera filiera. Insieme alle iniziative di carattere generale, non dimentichiamo infatti le relazioni one to one con i nostri clienti: siamo fermamente convinti che la cosa più importante sia intercettare le esigenze di ciascuno così da rispondere nella maniera più reattiva ed efficace. Gli obiettivi di sviluppo principali comprendono un’ulteriore ottimizzazione della produzione e una più efficiente organizzazione della supply chain per garantire la soddisfazione del cliente. Dal punto di vista commerciale intendiamo spingerci verso una maggiore internazionalizzazione: Lucaprint Group realizza attualmente il 20% del fatturato all’estero e opera essenzialmente in Europa e, in particolare, in Francia, Repubblica Slovacca, Austria e Germania, ma nel prossimo futuro intendiamo aumentare la quota nei mercati consolidati e penetrarne di nuovi.
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