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La Linea Verde: un business sempre più fresco

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La Linea Verde: un business sempre più fresco

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Redazione

Ha chiuso il 2018 con un fatturato di 300 milioni di euro, in crescita del 26% sul 2017, un incremento legato sia a un allargamento del core business – insalate di IV gamma e piatti pronti - sia ad acquisizioni in Spagna.

Stiamo parlando de La Linea Verde, l’azienda di Manerbio (BS) posizionata sempre di più al vertice nel proprio settore.
Nella nazione iberica, dove la società opera dal 2008, con la sede Vegetales Línea Verde Navarra, il gruppo ha rilevato lo stabilimento di Naturvega (Lodosa, Navarra) e, nella regione della Murcia, ha creato nuove serre per le coltivazioni.
Non è tutto: in marzo La Linea Verde si è data un nuovo organigramma che vede, accanto al Presidente Giuseppe Battagliola, in posizione istituzionale e strategica, Domenico Battagliola assumere il ruolo di Amministratore delegato, con il compito di gestire tutta l’operatività, e Andrea Battagliola, attuale Direttore commerciale, ricoprire anche la carica di Direttore generale. Protagonista alle recenti edizioni di Tuttofood e Macfrut con importanti novità di prodotto, come Gusto d’Oriente, le zuppe dal sapore orientale, l’impresa ha molti assi nella manica, come racconta, a Distribuzione Moderna,
Valérie Hoff, Direttore marketing e comunicazione.

Cosa pensate dello storico accordo fra Unaproa e Coldiretti annunciato a Macfrut e diretto, tra l’altro, a favorire l’internazionalizzazione, la semplificazione logistica, a sostenere la produzione di frutta e verdura e a sperimentare forme di etichettatura innovative con la blockchain?

La Linea Verde confida in questo importante sodalizio istituzionale per il quale ha attivamente lavorato Felice Poli, Vicepresidente di Unaproa (Unione nazionale tra le organizzazioni dei produttori ortofrutticoli, agrumari e di frutta in guscio, ndr.) nonché Presidente di Sole e Rugiada l’Organizzazione di Produttori di cui La Linea Verde è filiale.

Parliamo della nuova linea di gusto orientale…

L’allargamento di gamma sulle ricette di gusto asiatico è diretto ai millenial, un target nuovo rispetto a quello più abituale. Le generazioni giovani sono più sensibili alla cucina etnica e dunque la nuova gamma si pone anche come una promessa per il futuro e come una leva per spingere i sapori più tradizionali.

Quanto vale il mercato interno?

Il mercato italiano della IV gamma tocca ormai, nel complesso, i 900 milioni di euro, di cui il 60% veicolato dalla Gdo. Dunque il canale moderno, e soprattutto il supermercato, rimane, comprendendo anche le private label, quello veramente strategico. Sempre nella Dmo portiamo, attraverso il nostro brand DimmidiSì, una vasta gamma ad alto contenuto di servizio, che spazia dalle zuppe, alle insalatone, alle bevande, ai contorni, ai burger vegetali, ai brodi, ai primi piatti, per arrivare alla frutta e agli snack.

E il biologico?

La Linea Verde è certificata Bio dal 1992. Nell’estate del 2017 abbiamo creato, con Alce Nero, la joint venture Alce Nero Fresco, che ha dato il via alla produzione di alimenti biologici freschi ad alto contenuto di innovazione per coprire il mondo bio sia in Gdo, sia presso gli specialisti.

Cosa aggiungere a un quadro già ricco?

I fatti chiave sono tanti ed è soprattutto importante ricordare che, in Italia, nello stabilimento di Manerbio, è in corso l’ampliamento della linea produttiva e del reparto logistico, che farà crescere la superficie complessiva da 20.000 a 34.000 mq, con un investimento di 15 milioni di euro e che si concluderà nel 2020, dopo 3 anni di lavori. Le coltivazioni sono sia da agricoltura integrata, sia biologiche. Nel nostro Paese, in totale, sono oltre 1.500 ettari le aree agricole che il gruppo gestisce direttamente, disciplinate sotto il medesimo sistema di filiera agricola corta, controllata, tracciata, nonché certificata, che confluisce, come detto, sotto un’unica Organizzazione di Produttori, ‘Sole e Rugiada’.

E le novità all’estero?

In Serbia è stato avviato con successo il nuovo polo produttivo di Ruma dedicato alla IV gamma, ormai attivo da circa un anno sia per DimmidiSì sia come co-packer per le catene di maggiore rilievo. Anche qui è stata ampliata la superficie destinata alle serre. Sono state poi create due nuove sedi commerciali: in Francia e in Russia. Così oggi l’azienda consolida il proprio peso internazionale, con una copertura di 25 Paesi europei e con i flussi export che toccano la quota del 35% del giro d’affari della sede di Manerbio.

Oggi più che mai la comunicazione è suddivisa in molti canali. Quali sono per voi i più interessanti?

Da anni ormai abbiamo un piano di comunicazione multicanale per DimmidiSì comprensivo di TV, affissione nel circuito Gdo, stampa consumer e attività in store, oltre ai nostri social network, perché crediamo nella forza del nostro brand. La strategia social di DimmidiSì è uno degli esempi di come le nuove frontiere di comunicazione possano recitare un ruolo di primo piano anche nel settore ortofrutticolo. L’approccio de La Linea Verde è molto chiaro ed è sostanzialmente pensato per raggiungere due importanti obiettivi di marketing: raccontare il brand e i suoi valori e costruire nel tempo una relazione autentica con consumatori e simpatizzanti. Per riuscirci l’azienda sta presidiando, da diversi anni, Facebook e Instagram, che sta riscuotendo un notevole successo, proponendo contenuti dai format dinamici e interattivi, capaci di raccontare bontà, freschezza, qualità e, in senso più ampio, benessere, con un “tono” empatico e informale e una particolare attenzione ai trend alimentari e sociali del momento. La Linea Verde utilizza anche Linkedin, per comunicazioni busines to busines, sfruttandone il taglio, prettamente orientato al mondo manageriale e professionale.

Come hanno inciso i moderni stili alimentari?

Sicuramente sono stati importanti, ma si sono consolidati, a livello di mercato solo in tempi piuttosto recenti. Se oggi la nostra crescita è dovuta anche alla presenza in mercati molto in sintonia con i bisogni del consumatore, non si può dimenticare che noi siamo stati anticipatori, visto che l’azienda è nata nel 1991. Il focus su prodotti sani, buoni, naturali e senza conservanti ci ha sempre premiato e ci ha permesso di essere tanto più credibili in quanto non abbiamo dovuto mai proporre alimenti free from, ossia privati di qualcosa, visto che si tratta di un prodotto fresco, naturale e al 100% vegetale.

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