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Checkpoint punta sulle etichette intelligenti

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Vincenzo Lorusso

«Stiamo vivendo una delle più grandi rivoluzioni industriali che il mercato delle soluzioni per il retail abbia mai registrato negli ultimi vent’anni.

Una fase di vero e proprio cambiamento, di cui Checkpoint è protagonista». Esordisce in questo modo Mathieu Le Taillandier, VP European Apparel Retailers, parlando della tecnologia RFId di ultima generazione, messa a punto dall’Azienda americana, per il Fashion. Si tratta di soluzioni per la merchandise availability, ovvero concepite per garantire una migliore disponibilità della merce a scaffale.



Ci vuole spiegare qual è il principale vantaggio di questa tecnologia?
Negli ultimi decenni, i più importanti retailer specializzati nel settore dell’abbigliamento hanno continuato a proporre e distribuire articoli a livello locale, europeo e persino mondiale, senza avere un controllo effettivo su quanto era realmente presente e disponibile, nei vari punti vendita della loro rete. Secondo recenti ricerche di mercato, mediamente, in una catena d’abbigliamento le probabilità di trovare il capo giusto, al momento giusto, non superano il 20-25 per cento. Non solo: il 18-20 per cento dei negozi sono a rischio di rottura di stock.



Sono cifre sorprendenti...
Esatto. Questi dati indicano, infatti, che esiste un margine di miglioramento enorme, sia in termini di incremento delle vendite che a livello di redditività del punto vendita. Di fatto, gli spazi di crescita in questo, ma anche in altri settori, non sono strettamente correlati ai volumi, ma bensì, occorre lavorare sulle performance commerciali, assicurando al consumatore di poter sempre trovare il prodotto desiderato, a scaffale, per non perdere opportunità di business. I retailer ne sono consapevoli e, in tal senso, una gestione corretta dell’esposizione nel punto vendita rappresenta, oggi, un vero fattore critico di successo.

Checkpoint cosa propone al riguardo?

Checkpoint ha sviluppato una serie di soluzioni che consentono di tracciare il prodotto lungo tutta la filiera, in qualsiasi momento. Risulta, infatti, difficile ottenere una visibilità dell’inventario superiore all’80 per cento, se le operazioni di controllo vengono effettuate soltanto un paio di volte l’anno. Di conseguenza, il livello delle differenze inventariali è notoriamente molto alto.

Quindi?

La nostra soluzione al problema consiste nell’integrare nei capi di abbigliamento, durante il processo produttivo, un’etichetta RFId, non visibile dal consumatore o quantomeno non riconoscibile come tale. Questa tecnologia non necessita di dispositivi per la disattivazione ed è contraddistinta da un codice unico, per ciascun capo. La sua implementazione assicura una tracciabilità eccezionale, dalla fonte al negozio e consente di ricevere informazioni, in tempo reale, sugli stock disponibili, rendendo di fatto superato il concetto stesso di inventario.

Avete dei riscontri numerici sui benefici che le vostre soluzioni possono portare alla distribuzione, in termini di efficienza?

Certamente, l’utilizzo dell’RFId garantisce un aumento delle vendite, che possono variare in media dal 4 al 6 per cento: un tasso di crescita importante per i retailer del Fashion.

Parliamo di costi. Si tratta di soluzioni onerose per le catene?

Assolutamente no. Basti pensare che la produzione di queste etichette si attesta intorno ai 150 dollari per mille unità. Inoltre, va precisato che disponiamo di laboratori di stampa delle etichette RFId, in tutti i principali Paesi di produzione di capi di abbigliamento: dallo Sri Lanka al Bangladesh, dalla Cina all’India. E naturalmente, anche questo consente di abbattere l’incidenza dei costi della soluzione, in quanto i tag vengono applicati direttamente nel luogo di produzione.



Niente altro?
Oltre alle etichette RFId, forniamo ai nostri clienti dispositivi di lettura installati nei punti di entrata e di uscita delle merci: come antenne RFId, lettori digitali e POS. Il tutto è supportato da soluzioni software e middleware dedicate, che permettono di interfacciare tag e lettori e consentono di ottenere dati sugli stock e sulla merce disponibile nel punto vendita, aggiornati in tempo reale. Il rapporto costi-benefici derivante dall’utilizzo delle nostre “etichette intelligenti”, rende queste soluzioni sempre molto vantaggiose.


Stefania Lorusso

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