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Carlsberg cresce trainata da Tuborg
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Carlsberg cresce trainata da Tuborg
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Dopo le ottime performance dell’anno appena terminato, la strategia di Tuborg per il 2007 punta ancora sul binomio innovazione - crescita. Infatti, se il 2006 è stato l’anno del Pull Off Cap, l’innovativo “tappo a strappo”, il 2007 sarà per Tuborg l’anno del lancio di DraughtMaster, il rivoluzionario sistema di spillatura. La redazione di DM ha chiesto a Jakob Knudsen, direttore marketing Carlsberg Italia, di focalizzare gli obiettivi che l’azienda vuole raggiungere con il brand Tuborg nel corso dell’anno.
DM: Quanto pesa il brand Tuborg sul totale del fatturato di Calsberg Italia?
JK: Se parliamo di vendite a volume rileviamo che i canali horeca e gdo pesano ciascuno per il 50% sul totale. Se invece consideriamo le vendite a valore l’horeca assume una posizione primaria, perché è il canale a cui è destinato il prodotto da spillatura, che per noi ha una valenza molto consistente. Da ricordare, comunque, i buoni risultati ottenuti negli anni passati nella gdo con la Tuborg in bottiglia.
DM: Siete il terzo produttore italiano di birra, second player nell’horeca, come vi collocate nel canale del mass market?
JK: Possiamo affermare di essere terzi dopo la Peroni e la Heineken.
DM: Quali novità di prodotto avete destinato recentemente alla gdo? Quali risultati avete ottenuto?
JK: Nel corso dell’ultimo anno e mezzo ci siamo concentrati sulla bottiglia Tuborg Pull Off Cap. L’innovativo tappo a strappo ha incrementato le vendite nella gdo del 15-20%, confermando Tuborg come il brand Carlsberg Italia più in crescita.
DM: A quale strategia di comunicazione avete dato preferenza per Tuborg?
JK: Il lancio di Tuborg con il tappo a strappo ha assorbito la maggior parte del budget destinato al mercato italiano. La campagna si è imperniata sugli spot tv e le attività di in-store promotion. In primavera l’arrivo in Italia di DraughtMaster sarà supportato da una specifica campagna di comunicazione che sicuramente si ripercuoterà anche su Tuborg in bottiglia.
DM: Questa novità rivoluzionaria nei sistemi di spillatura influenzerà positivamente le vendite nella gdo e rafforzerà in senso lato l’immagine di Tuborg?
JK: Penso proprio di sì, perché la birra spillata in questo modo acquista in sapore e in qualità. DraughtMaster, infatti, utilizza fusti usa e getta in Pet riciclabile e che non ricorre più all’erogazione con anidride carbonica nel fusto. In questo modo la qualità del prodotto rimane inalterata per più di tre settimane dall’apertura.
DM: In particolare per la gdo quali obiettivi vi proponete nel medio - breve periodo?
JK: Per la gdo, il nostro obiettivo è quello di mantenere il trend positivo che già coinvolge Tuborg e incentivare la crescita che si sta sviluppando con Carlsberg, che ultimamente registra una crescita del 5-10%, anche se su base più limitata.
DM: Qual è l’elemento di maggior valore che con Tuborg offrite ai buyer della gdo?
JK: Con Tuborg noi associamo una birra di livello qualitativo superiore a un prezzo molto conveniente, ma con il tappo a strappo aggiungiamo un valore in più: la praticità d’uso del prodotto, che i consumatori italiani in tutto il 2006 hanno avuto modo di apprezzare premiandoci con un considerevole aumento degli acquisti.
DM: Quanto pesa il brand Tuborg sul totale del fatturato di Calsberg Italia?
JK: Se parliamo di vendite a volume rileviamo che i canali horeca e gdo pesano ciascuno per il 50% sul totale. Se invece consideriamo le vendite a valore l’horeca assume una posizione primaria, perché è il canale a cui è destinato il prodotto da spillatura, che per noi ha una valenza molto consistente. Da ricordare, comunque, i buoni risultati ottenuti negli anni passati nella gdo con la Tuborg in bottiglia.
DM: Siete il terzo produttore italiano di birra, second player nell’horeca, come vi collocate nel canale del mass market?
JK: Possiamo affermare di essere terzi dopo la Peroni e la Heineken.
DM: Quali novità di prodotto avete destinato recentemente alla gdo? Quali risultati avete ottenuto?
JK: Nel corso dell’ultimo anno e mezzo ci siamo concentrati sulla bottiglia Tuborg Pull Off Cap. L’innovativo tappo a strappo ha incrementato le vendite nella gdo del 15-20%, confermando Tuborg come il brand Carlsberg Italia più in crescita.
DM: A quale strategia di comunicazione avete dato preferenza per Tuborg?
JK: Il lancio di Tuborg con il tappo a strappo ha assorbito la maggior parte del budget destinato al mercato italiano. La campagna si è imperniata sugli spot tv e le attività di in-store promotion. In primavera l’arrivo in Italia di DraughtMaster sarà supportato da una specifica campagna di comunicazione che sicuramente si ripercuoterà anche su Tuborg in bottiglia.
DM: Questa novità rivoluzionaria nei sistemi di spillatura influenzerà positivamente le vendite nella gdo e rafforzerà in senso lato l’immagine di Tuborg?
JK: Penso proprio di sì, perché la birra spillata in questo modo acquista in sapore e in qualità. DraughtMaster, infatti, utilizza fusti usa e getta in Pet riciclabile e che non ricorre più all’erogazione con anidride carbonica nel fusto. In questo modo la qualità del prodotto rimane inalterata per più di tre settimane dall’apertura.
DM: In particolare per la gdo quali obiettivi vi proponete nel medio - breve periodo?
JK: Per la gdo, il nostro obiettivo è quello di mantenere il trend positivo che già coinvolge Tuborg e incentivare la crescita che si sta sviluppando con Carlsberg, che ultimamente registra una crescita del 5-10%, anche se su base più limitata.
DM: Qual è l’elemento di maggior valore che con Tuborg offrite ai buyer della gdo?
JK: Con Tuborg noi associamo una birra di livello qualitativo superiore a un prezzo molto conveniente, ma con il tappo a strappo aggiungiamo un valore in più: la praticità d’uso del prodotto, che i consumatori italiani in tutto il 2006 hanno avuto modo di apprezzare premiandoci con un considerevole aumento degli acquisti.
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