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Berni canta vittoria
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Berni canta vittoria
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Sono stati particolarmente intensi gli ultimi mesi della Berni Alimentare, come ricorda alla nostra redazione il presidente Guido Molinaroli. Il recupero dei rapporti con la gdo e la riorganizzazione aziendale hanno permesso alla realtà imprenditoriale dell’Emilia Romagna di consolidare il proprio business.
E’ dei giorni scorsi la notizia del patto definitivo di vendita dello stabilimento di Piacenza e di marchi affermati come Condiriso, Condipasta e Louit Fréres a Berni Alimentare. Quali sono le principali attività che avete svolto in questi 18 mesi e i problemi di maggiore rilievo che avete dovuto affrontare?
Essendo in affitto e non avendo la certezza di diventare proprietari dello stabilimento e dei marchi in questione abbiamo lavorato con intensità, limitando però gli investimenti a livello di risorse umane e di consolidamento del business. Abbiamo quindi seguito l’ordinaria amministrazione, senza rischiare molto e mantenendo quello che già avevamo.
Come ha risposto la gdo alla vostra riorganizzazione aziendale? I rapporti con le catene hanno registrato dei cambiamenti?
Direi che tutto si è svolto al meglio e che abbiamo riparato ai problemi del giugno del 2007, quando sugli scaffali è venuto a mancare il Condiriso, il prodotto che costituisce il core business dell’azienda. Da quel mese e fino all’estate del 2008 la strada è stata in salita, ma i risultati sono stati soddisfacenti: la distribuzione è stata ristabilita in maniera capillare in tutta la Penisola. Inoltre, la crisi economica ha favorito il nostro percorso verso l’acquisizione definitiva dei marchi perché numerosi poteniziali competitors sono scomparsi e da possibili compratori della Berni Alimentare sono diventati dei venditori di se stessi.
Come vi state muovendo sul fronte dell’innovazione di prodotto? Per quanto riguarda la comunicazione? Mi vuole segnalare qualche iniziativa di rilievo?
Per il futuro abbiamo in programma di tornare un po’ alle origini realizzando dei prodotti destinati al catering e soprattutto di sviluppare la linea del rosso basandoci sull’esperienza di Co.Pad.Or. Abbiamo già effettuato lo scorso anno un primo test presentando la polpa rustica e la passata Berni, ora lanceremo i prodotti a base di pomodoro con maggiore forza e intensità. Ma l’innovazione dei prodotti passerà necessariamente anche da una ristrutturazione delle linee produttive. Per quanto riguarda la comunicazione, invece, abbiamo realizzato un investimento di media portata sponsorizzando la squadra di pallavolo femminile di serie A di Piacenza e questo vuole essere un primo passo verso una significativa rivitalizzazione di marchi.
E’ dei giorni scorsi la notizia del patto definitivo di vendita dello stabilimento di Piacenza e di marchi affermati come Condiriso, Condipasta e Louit Fréres a Berni Alimentare. Quali sono le principali attività che avete svolto in questi 18 mesi e i problemi di maggiore rilievo che avete dovuto affrontare?
Essendo in affitto e non avendo la certezza di diventare proprietari dello stabilimento e dei marchi in questione abbiamo lavorato con intensità, limitando però gli investimenti a livello di risorse umane e di consolidamento del business. Abbiamo quindi seguito l’ordinaria amministrazione, senza rischiare molto e mantenendo quello che già avevamo.
Come ha risposto la gdo alla vostra riorganizzazione aziendale? I rapporti con le catene hanno registrato dei cambiamenti?
Direi che tutto si è svolto al meglio e che abbiamo riparato ai problemi del giugno del 2007, quando sugli scaffali è venuto a mancare il Condiriso, il prodotto che costituisce il core business dell’azienda. Da quel mese e fino all’estate del 2008 la strada è stata in salita, ma i risultati sono stati soddisfacenti: la distribuzione è stata ristabilita in maniera capillare in tutta la Penisola. Inoltre, la crisi economica ha favorito il nostro percorso verso l’acquisizione definitiva dei marchi perché numerosi poteniziali competitors sono scomparsi e da possibili compratori della Berni Alimentare sono diventati dei venditori di se stessi.
Come vi state muovendo sul fronte dell’innovazione di prodotto? Per quanto riguarda la comunicazione? Mi vuole segnalare qualche iniziativa di rilievo?
Per il futuro abbiamo in programma di tornare un po’ alle origini realizzando dei prodotti destinati al catering e soprattutto di sviluppare la linea del rosso basandoci sull’esperienza di Co.Pad.Or. Abbiamo già effettuato lo scorso anno un primo test presentando la polpa rustica e la passata Berni, ora lanceremo i prodotti a base di pomodoro con maggiore forza e intensità. Ma l’innovazione dei prodotti passerà necessariamente anche da una ristrutturazione delle linee produttive. Per quanto riguarda la comunicazione, invece, abbiamo realizzato un investimento di media portata sponsorizzando la squadra di pallavolo femminile di serie A di Piacenza e questo vuole essere un primo passo verso una significativa rivitalizzazione di marchi.
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